L’uomo nudo è generalmente una vista vergognosa: parlo di noi Europei (e non delle Europee!). Supponiamo che una lieta tavolata a un tratto, per le arti d’uno stregone, si veda improvvisamente svestita; un tale spettacolo, credo, non solo scoraggerebbe la più grande allegria, ma anche il più formidabile appetito. Par proprio che noi Europei non si possa rinunciare alla mascherata che si chiama vestito. Ma non si avrebbero forse buone ragioni anche per vestire gli «uomini morali», per abbigliarli con le formule morali e di buon contegno, per avvolgere tutte le nostre azioni nei concetti di dovere, virtù, senso comune, onore e disinteresse? Son lungi dal pensare che con ciò si debba camuffare la cattiveria e la bassezza umana, in una parola la bestia feroce che è dentro di noi; penso al contrario che noi si dia uno spettacolo vergognoso proprio come animali addomesticati e che da ciò nasca la necessità di vestiti morali, che «l’uomo intimo» in Europa sia troppo lungi dall’essere cattivo abbastanza per lasciarsi vedere cattivo (e dunque bello). L’Europeo s’avvolge nel manto della morale perché è diventato un animale sofferente, malaticcio, storpio, che ha ottime ragioni per essere «addomesticato», dato che è press’a poco un aborto debole e inabile… La bestia da preda non sente la necessità d’un travestimento, bensì l’animale del gregge ha bisogno di travestirsi con la mediocrità, la paura, la noia di se stesso. La morale – confessiamolo! Tira a lucido gli Europei per farli apparire più nobili, più importanti, più prestanti entro l’abito «divino».
Apriamo le istorie, e vedremo che le leggi, che pur sono, o dovrebbero essere patti di uomini liberi, non sono state, per lo più, che lo strumento delle passioni di alcuni pochi, o nate da una fortuita e passeggera necessità; non già dettate da un freddo esaminatore della natura umana, che in un sol punto concentrasse le azioni di una moltitudine di uomini e le considerasse in questo punto di vista: la massima felicità divisa nel maggior numero.
Cesare BeccariaLa natura umana è tanto corrotta e tanto legata alla materia, che, come l'amante non si contenta dell'affetto che ispira, ma non riposa fino a quando non abbia rovinato ogni cosa col possesso della persona amata, così il giocatore non ha pace finché non si sia incornato al tavolo verde, o, se si vuole, finché non abbia tutto perduto.
Tommaso LandolfiSolo un idealista e ottimista incorreggibile potrebbe immaginare la totalità della natura umana come bella senz'altro. Essa è piuttosto, se si vuol essere giusti, semplicemente una realtà di fatto che ha i suoi lati chiari e i suoi lati oscuri. La somma di tutti i colori è un grigio: chiaro su fondo scuro e scuro su fondo chiaro.
Carl Gustav Jung Tipi psicologiciL'androgino era, allora, una unità per figura e per nome, costituito dalla natura maschile e da quella femminile accomunate insieme, [...] dopo che l'originaria natura umana fu divisa in due, ciascuna metà, desiderando fortemente l'altra metà che era sua, tendeva a raggiungerla […], perché ciascuna delle parti non voleva fare nulla separata dall'altra. Dunque, da così tanto tempo è connaturato negli uomini il reciproco amore degli uni per gli altri che ci riporta all'antica natura e cerca di fare di due uno e di risanare l'umana natura.
Platone SimposioL'adattamento normale dell'uomo medio… implica una serie ininterrotta di ripulse di gran parte del profondo della natura umana… però adesso è dimostrato che così facendo l'uomo perde molto perché queste profondità sono anche la fonte di tutta la sua gioia, della sua capacità di scherzare, di amare, di ridere e soprattutto di essere creativo.
Abraham Maslow
Al di là del bene e del male di Friedrich Nietzsche
Nietzsche critica radicalmente la morale tradizionale europea (soprattutto quella cristiana e borghese), smascherandola come espressione di debolezza, risentimento e volontà di potenza del gregge . Esplora la genealogia dei valori e auspica l’avvento di un superuomo capace di creare i propri valori. Si collega perfettamente al testo analizzato, che riecheggia la critica nietzscheana alla morale come maschera necessaria per l’animale addomesticato e l’elogio implicito della forza naturale della bestia da preda .
Il disagio della civiltà di Sigmund Freud
Freud analizza il conflitto tra le pulsioni individuali (eros e thanatos) e le esigenze della civiltà, che impone restrizioni e sublimazioni per garantire la convivenza sociale, generando però un inevitabile disagio e infelicità nell’individuo. Si collega al testo per l’idea che la morale e le norme sociali (il vestito ) siano una costruzione necessaria per contenere la bestia interiore, ma che questo processo di addomesticamento abbia un costo psicologico, rendendo l’uomo moderno malaticcio .
La società dello spettacolo di Guy Debord
Debord critica la società moderna come dominata dallo spettacolo , un sistema in cui le relazioni sociali sono mediate dalle immagini e le merci sostituiscono l’esperienza vissuta. L’autenticità è perduta in favore di rappresentazioni superficiali. Si collega al testo analizzato per l’idea della mascherata : la morale, come lo spettacolo, può essere vista come una costruzione artificiale che maschera una realtà più profonda (la debolezza o l’alienazione), creando un’apparenza di nobiltà e importanza.
Ancora nessun commento