Il dipinto intitolato Madre e figlio II di Egon Schiele, uno dei più importanti esponenti dell’espressionismo austriaco, è stato realizzato nel 1912 con olio su legno. L’opera è conservata presso il Leopold Museum di Vienna con il numero di inventario 652. Schiele ha esplorato il tema madre-figlio in molte delle sue opere d’arte, in particolare in Madre e figlio del 1912, che sembra richiamare l’iconografia religiosa. La tecnica dell’artista è caratterizzata da un forte contrasto tra i colori chiari e vivaci del bambino e i toni scuri e spenti della madre e dello sfondo. La linea continua del colletto bianco crea un senso di unità tra i due personaggi, sottolineando l’importanza del rapporto madre-figlio. Schiele rappresenta una relazione madre-figlio dissonante, caratterizzata da emozioni opposte e dalla sensazione di essere intrappolati, tema che ricorre spesso nella sua pittura. Mentre la madre si volge verso il bambino con lo sguardo basso e un’espressione riservata, il bambino guarda fuori dal quadro con occhi vivaci e ben aperti. Il dipinto esprime il complesso rapporto madre-figlio in modo enigmatico e suggestivo, mostrando la vasta gamma di emozioni e sensazioni che Schiele riesce a trasmettere attraverso la sua tecnica e la sua espressività. In Madre morta I del 1910, Madre cieca del 1914 e Madre con due bambini II del 1915, Schiele ha creato opere altrettanto espressive ed enigmatiche. Il dipinto Madre e figlio II rappresenta una madre e il suo bambino in un abbraccio intimo, con la figura della madre che domina la scena con la sua espressione intensa e il suo corpo nudo e sinuoso, mentre il bambino si accoccola contro di lei in modo protettivo.
Madre e bambino II
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