Mancanza di disciplina
Bisogna parlare solo quando non è lecito tacere; e solo di ciò che si è superato – ogni altra cosa è chiacchiera, letteratura, mancanza di disciplina. I miei scritti parlano solo dei miei superamenti: dentro ci sono io, con tutto ciò che mi fu nemico, ego ipsissimus. Lo si indovina: io ho già molto – sotto di me; ma ci volle sempre tempo, guarigione, lontananza, distanza, prima che in me si destasse il piacere di spellare, di sfruttare, di mettere a nudo, di rappresentare successivamente per la conoscenza qualcosa di vissuto e di superato, un qualsiasi fatto o fato proprio. In tal senso tutti i miei scritti, con un’unica, per quanto essenziale eccezione, sono da retrodatare – essi parlano sempre di un dietro di me. La serenità necessaria per poter parlare di lunghi anni intermedi di intima solitudine e privazione mi venne solo col libro Umano, troppo umano. In esso, come in un libro per spiriti liberi, spira qualcosa della quasi ilare e curiosa freddezza dello psicologo, che ancora fissa successivamente per sé e appunta per così dire con qualche spillo una quantità di cose dolorose, che egli ha sotto di sé, che egli ha dietro di sé: qual meraviglia se, in un lavoro così pungente e scabroso, scorre talvolta anche un po’ di sangue, se nel compierlo lo psicologo ha sangue sulle dita e non sempre soltanto sulle dita?

Crediti
 Friedrich Nietzsche
 Pinterest • Giorgio de Chirico  • 




Quotes per Friedrich Nietzsche

Su verità e menzogna  Codesta sarebbe la sorte dell'uomo, se egli fosse proprio soltanto un animale conoscente; la verità lo spingerebbe alla disperazione e all'annientamento [...]
All'uomo s'addice però solo la fede nella verità raggiungibile, nell'illusione avvicinabile pieni di fiducia. Non vive egli propriamente attraverso un continuo venir ingannato? [...] In questa coscienza egli è rinchiuso, e la natura gettò via la chiave. Oh la fatale brama di novità del filosofo, il quale desidera una volta di guardar attraverso una fessura là fuori [...]

Il vantaggio della cattiva memoria è che si godono parecchie volte per la prima volta le stesse cose buone.  Umano, troppo umano

Il pericolo della felicità. - «Ora tutto torna da andare per il meglio, amo oramai ogni destino: - chi vuol essere il mio destino?»

Questa primavera avevo creduto che esistesse una creatura capace di darmi aiuto, per quanto si intende non occorreva solo una buona testa, ma una moralità di prim'ordine. Invece noi abbiamo scoperto una creatura che vuole divertirsi, ed è abbastanza sfacciata per credere che i più eletti spiriti del mondo siano stati creati a questo scopo. Chi poteva immaginare, che le sue parole eroismo, combattere per le idee, la sua poesia inno alla vita, ciò che raccontava intorno alle sue lotte per giungere alla conoscenza, non fossero che imposture.  Nietzsche parla di Salomé

Ogni attimo della vita vuol dirci qualcosa, ma non vogliamo ascoltare queste voci spettrali. Abbiamo paura, se rimaniamo soli e silenziosi, che ci venga sussurrata qualche cosa all'orecchio e cosi odiamo il silenzio e ci stordiamo con la vita sociale. L'uomo si sottrae con tutte le sue forze al dolore, ma ancor di più all'interpretazione del dolore sofferto, ponendosi sempre nuove mete cerca di dimenticare ciò che vi sta dietro.