Distorsioni della dottrina marxista nella storia
Oggi accade con la dottrina di Marx ciò che è accaduto ripetutamente nella storia con le dottrine dei pensatori rivoluzionari e dei leader delle classi oppresse nella loro lotta contro la schiavitù e per la liberazione. Durante la vita dei grandi rivoluzionari, le classi oppressive li sottopongono a continue persecuzioni, accolgono le loro dottrine con la rabbia più selvaggia, con l’odio più furioso, con la campagna più sfrenata di menzogne e calunnie. Dopo la loro morte, si tenta di trasformarli in icone inoffensive, di canonizzarli, per così dire, di circondare i loro nomi con una certa aureola di gloria per consolare e ingannare le classi oppresse, castrando il contenuto della loro dottrina rivoluzionaria, smussandone il filo rivoluzionario, svilendola. In tale sistemazione del marxismo si danno oggi la mano la borghesia e gli opportunisti all’interno del movimento operaio. Dimenticano, relegano in secondo piano, travisano l’aspetto rivoluzionario di questa dottrina, il suo spirito rivoluzionario. Mettono in primo piano ed esaltano ciò che sembra loro accettabile per la borghesia. Tutti i socialpatrioti sono oggi — scherzi a parte! — marxisti. E sempre più frequentemente gli studiosi borghesi tedeschi, che ancora ieri erano specialisti nel polverizzare il marxismo, parlano oggi di un Marx nazional-tedesco che, secondo loro, ha educato queste associazioni operaie così magnificamente organizzate per condurre la guerra imperialista!

Riepilogo
Crediti
 Vladimir Il'ič Lenin
 Lo Stato e la rivoluzione
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