Mezza filosofia è madre di errori
L’intiera filosofia è del tutto inattiva, e un popolo di filosofi perfetti non sarebbe capace di azione. In questo senso io sostengo che la filosofia non ha mai cagionato né potuto cagionare alcuna rivoluzione, o movimento, o impresa ec. pubblica o privata; anzi ha dovuto per natura sua piuttosto sopprimerli, come fra i Romani, i greci ec. Ma la mezza filosofia è compatibile coll’azione, anzi può cagionarla. Così la filosofia avrà potuto cagionare o immediatamente o mediatamente la rivoluzione di Francia, di Spagna ecc. perché la moltitudine, e il comune degli uomini anche istruiti, non è stato né in Francia né altrove mai perfettamente filosofo, ma solo a mezzo. Ora la mezza filosofia è madre di errori, ed errore essa stessa; non è pura verità né ragione, la quale non potrebbe cagionar movimento. E questi errori semifilosofici, possono esser vitali, massime sostituiti ad altri errori per loro particolar natura mortificanti, come quelli derivati da un’ignoranza barbarica e diversa dalla naturale; anzi contrari ai dettami ed alle credenze della natura, o primitiva, o ridotta a stato sociale ec. Così gli errori della mezza filosofia, possono servire di medicina ad errori più anti-vitali, sebben derivati anche questi in ultima analisi dalla filosofia, cioè dalla corruzione prodotta dall’eccesso dell’incivilimento, il quale non è mai separato dall’eccesso relativo dei lumi, dal quale anzi in gran parte deriva. E infatti la mezza filosofia è la molla di quella poca vita e movimento popolare d’oggidì. Trista molla, perché, sebbene errore, e non perfettamente ragionevole, non ha la sua base nella natura, come gli errori e le molle dell’antica vita, o della fanciullesca, o selvaggia ec.: ma anzi finalmente nella ragione, nel sapere, in credenze o cognizioni non naturali e contrarie alla natura: ed è piuttosto imperfettamente ragionevole e vera, che irragionevole e falsa. E la sua tendenza è parimente alla ragione, e quindi alla morte, alla distruzione, e all’inazione. E presto o tardi, ci deve arrivare, perché tale è l’essenza sua, al contrario degli errori naturali. E l’azione presente non può essere se non effimera, e finirà nell’inazione come per sua natura è sempre finito ogni impulso, ogni cangiamento operato nelle nazioni da principio e sorgente filosofica, cioè da principio di ragione e non di natura inerente sostanzialmente e primordialmente all’uomo.

Crediti
 Giacomo Leopardi
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Quotes per Giacomo Leopardi

Il tale diceva che noi venendo in questa vita, siamo come chi si corica in un letto duro e incomodo, che sentendovisi star male, non vi può stare quieto, e però si rivolge cento volte da ogni parte, e procura in vari modi di appianare, ammollire ecc. Il letto, cercando pur sempre e sperando di avervi e riposare e prender sonno, finché senz'aver dormito né riposato vien l'ora di alzarsi.

Chi ha il coraggio di ridere è il padrone degli altri; chi ha il coraggio di morire è il padrone della morte.

Io per lunghissimo tempo ho dovuto dolermi di avere un cervello dentro al cranio, perché non poteva pensare di qualunque menomo nulla, né per quanto breve spazio si voglia, senza contrazione e dolore de' nervi. Ma come non si vive se non pensando, così mi doleva che dovendo pur essere, non fossi pianta o sasso o qualunque altra cosa non ha compagno dell'esistenza il pensiero.  Lettera a Pietro Giordani

La cosa più durevolmente e veramente piacevole è la varietà delle cose, non per altro se non perché nessuna cosa è durevolmente e veramente piacevole.

L'immaginazione [...] è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell'uomo, tanto più l'uomo sarà felice. Lo vediamo nei fanciulli. Ma questa non può regnare senza l'ignoranza, almeno una certa ignoranza come quella degli antichi. La cognizione del vero cioè dei limiti e definizioni delle cose, circoscrive l'immaginazione.