Ho scritto delle Lettere contro la guerra. Non contro questa guerra che stava per venire, ma contro tutte le guerre finalmente, perché dopo aver fatto per tutta la vita il corrispondente di guerra mi pareva fosse venuto il momento di dire che in verità mi sentivo ormai un uomo di pace. Proprio perché le guerre le ho viste. Ho visto i morti, i corpi martoriati, i villaggi distrutti, i cadaveri abbandonati sul bordo della strada a gonfiare e ad esser mangiati dalle mosche.
Allora mi sono rimesso in viaggio, lentamente, con il mio piccolo computerino e ho scritto queste lettere per mio nipote, quello stesso per il quale ho messo gli occhi all’albero, perché un giorno dovrà decidere fra la pace e la guerra. E secondo me la non violenza è l’unica chance che l’umanità ha di sopravvivere.
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