Minuscolo e irripetibile cataclisma

Avrei continuato, ma qui Marta m’interruppe col suo solito ricatto, la tosse. E quando si fu calmata, si pose, con un gesto che oramai le avevo visto fare tante volte, la mano davanti al viso. Che mi rimproveri a fare, se tu confessi la stessa colpa” disse, e poi: Ascoltami aggiunse, con una torva solennità, e ricordati: io sola sono vera e lo sarò finché vivo. Voi, gli altri, siete appena barlumi e finzioni che sento respirare e parlare al mio fianco. E la storia non riguarda che voi, io non so cosa vuol dire. Capiscimi: nei miliardi dei secoli passati e futuri io non so trovare evento più importante della mia morte. E tutte le carneficine e derive di continenti e scoppi di stelle sono soltanto canzonetta e commedia al confronto di questo minuscolo e irripetibile cataclisma, la morte di Marta. Cosa non farei per ritardarlo di un attimo. La puttana, la spia, l’aguzzina. E chissà che non l’abbia già fatto.