Il tasso di letalità potrebbe essere legato alla risposta dei vari sistemi sanitari. Quello tedesco può vantare il più alto numero di terapie intensive. In Italia all’inizio dell’epidemia avevamo poco più di 5000 ventilatori meccanici, e gli ospedali delle zone più colpite (in primis il lodigiano, Cremona, Brescia e poi Bergamo) sono andati presto in tilt. Molti anziani sono morti nelle loro case, come raccontato da medici e politici, senza la possibilità di essere intubati e, forse, salvati. In Germania ci sono ben 28 mila terapie intensive, e il governo federale punta a raddoppiarli (grazie ai produttori tedeschi) in pochi mesi. «Qui siamo all’inizio dell’epidemia» chiude Wieler «e possiamo ancora garantire che le persone gravemente malate possano essere curate in ospedale». È probabile che la Germania riesca a non saturare mai le sue strutture.
Articoli simili
La ragazza che vendicò Che Guevara
23/07/2024Quando quella bella giovane tirò fuori la pistola, Quintanilla, l’uomo che aveva torturato Ernesto Che Guevara, forse avrebbe voluto dire qualcosa, forse avrebbe voluto implorarla, chiedere scusa, pregare. Forse, ma non ne ebbe la possibilità.
Monika Ertl gli sparò tre colpi diretti al petto. Nemmeno il tempo di scappare, lasciandosi dietro una parrucca, la borsetta, la Colt Cobra 38 Special, che Quintanilla era già morto.
Le lotte ‘suicide’: caducità dell’autonomia
05/02/2024Abbiamo già evocato la lotta alla Cellatex e quelle che seguirono. Nel dicembre 2002-gennaio 2003, lo sciopero all’ACT di Angers ‘(materiale informatico, filiale Bull)’ è portato avanti parallelamente da un’alleanza intersindacale e da un comitato di lotta ‘decisamente aperto, emanazione della base’.
Amara vittoria dell’autonomia: Un piccolo passo indietro
08/09/2023Già nell’Italia del 1969, i settori operai in lotta furono incapaci di creare una assemblea in cui confluissero le diverse forme di auto-organizzazione, e il movimento venne ‘recuperato’ dalla CGIL e dai suoi Consigli di Fabbrica.
Ancora nessun commento