Uno vive così, protetto, in un mondo delicato, e crede di vivere. Poi legge un libro (L’amante di Lady Chatterley, per esempio), o fa un viaggio, o parla con Richard, scopre che non sta vivendo, che è ibernato. I sintomi dell’ibernazione sono facili da individuare: primo: inquietudine, secondo (quando l’ibernazione diventa pericolosa e può degenerare nella morte): assenza di piacere. Questo è tutto. Sembra una malattia innocua. Monotonia, noia, morte. Milioni di uomini vivono in questo modo (o muoiono in questo modo), senza saperlo. Lavorano negli uffici. Guidano una macchina. Fanno picnic con la famiglia. Allevano bambini. Poi interviene una cura “urto“, una persona, un libro, una canzone, che li sveglia, salvandoli dalla morte.
Articoli simili
La ferita dell’anima
25/03/2018E Connie, oscuramente, comprese una delle grandi leggi dell’animo umano: che quando all’animo sensitivo è inferta una ferita profonda, che però non uccide il corpo, l’animo si riprende quando il corpo guarisce.
La strada verso il futuro è piena di ostacoli
10/04/2015La nostra è un’epoca fondamentalmente tragica, anche se ci rifiutiamo di considerarla tale. Il cataclisma c’è stato, siamo tra le rovine, ma cominciamo a ricostruire nuovi piccoli habitat, a riavere nuove speranze.
La bellezza attira, la bruttezza respinge
09/01/2014Che significa questo? Significa che dobbiamo cercare la bellezza e sfuggire la bruttezza? No, significa che dobbiamo cercare quello che dà come conseguenza la bellezza, e fuggire quello che dà come conseguenza la bruttezza…
Ancora nessun commento