Nave alla deriva
Trascorsi la giornata con lei all’aperto; con sua grande soddisfazione, fui d’accordo che sarebbe stata lei, solo lei a farmi vedere la casa. Lo fece passo a passo, stanza per stanza e segreto per segreto, il tutto commentato dal suo divertente, delizioso chiacchiericcio infantile, con il risultato che in mezz’ora diventammo grandi amiche. Piccola com’era, mi colpirono, durante tutto il nostro giretto la sua sicurezza e il suo coraggio; nelle camere vuote e per i cupi corridoi, su scale a chiocciola davanti alle quali dovevo a volte fermarmi e perfino in cima a una vecchia torre quadrata con le feritoie che mi diede le vertigini, squillava e mi trascinava la sua musica mattutina – quella sua tendenza a dare spiegazioni più che a chiederne. Non ho più visto Bly dal giorno della mia partenza, e mi arrischio a dire che rivelerebbe un’importanza molto ridotta ai miei occhi di oggi, più vecchi e più smaliziati. Ma mentre la mia piccola guida, con i suoi capelli d’oro e il vestitino azzurro, girava gli angoli danzando davanti a me e si inoltrava a passi rapidi e leggeri per i corridoi, io ebbi la visione di un castello da romanzo abitato da un roseo folletto, un luogo che, per il divertimento della fantasia infantile, poteva rubare tutto il colore ai libri di racconti e di fiabe. Non era forse solo un romanzo sul quale mi ero appisolata e sognavo? No: era una grande casa brutta, antiquata ma comoda, che comprendeva alcuni elementi di una costruzione più antica, in parte distrutta e in parte utilizzata, in cui vedevo noi stessi sperduti quasi come un piccolo gruppo di passeggeri in una grande nave alla deriva. Stranamente, al timone c’ero io!

Crediti
 Henry James
 Il giro di vite
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Quotes per Henry James

È stato facile vivere con loro semplicemente perché vivono una vita tutta loro.

Può sembrare che io non abbia difeso abbastanza Maupassant, in relazione ai lettori inglesi, dicendo che, dopo aver pubblicato venti volumi indecenti, ne ha pubblicato un ventunesimo che non è né indecente né cinico. Non è questo che mi ha indotto a dedicargli tante pagine, ma il fatto che, pur avendo scritto tutti gli altri, è tuttavia rimasto, per coloro che si interessano di queste cose, un autore di cui non era possibile non tenere conto…

Lasciando da parte per un momento i romanzi, i racconti si possono suddividere in tre gruppi: quelli che trattano del petit employé e del piccolo bottegaio, in genere parigini, quelli che trattano dei contadini normanni, e quelli vari, in cui sono rappresentate le classi sociali più alte… a queste si potrebbero aggiungere, come categoria a sé, le varie forme in cui Maupassant racconta avventure di viaggi in treno.  Guy de Maupassant - Racconti e novelle

Le scuse, dichiarava la signora Touchett, erano roba inutile, ed ella stessa non si preoccupava mai di farne. O si faceva una cosa, o non la si faceva, e quel che uno avrebbe voluto fare apparteneva alla serie di concetti inutili come, per esempio, quello di una vita futura, o dell'origine delle cose.

Maupassant ha scritto un centinaio di novelle e solo quattro romanzi veri e propri, ma se le novelle meritano il primo posto in un'onesta valutazione del suo talento non è solo perché sono tanto più numerose: sono anche quelle che meglio lo caratterizzano, meglio ne rappresentano l'originalità, e il fatto che siano brevi, brevissime in certi casi, non impedisce che formino una collezione di capolavori.  Guy de Maupassant - Racconti e novelle