La lotta per la sopravvivenza: fine o vanità?
Ma nella vita degli animali, semplice e diretta da comprendere, si coglie più facilmente la nihilità e la vanità dell’aspirazione di tutto il fenomeno. La diversità delle organizzazioni, l’arte dei mezzi con cui ciascuna si adatta al proprio elemento e alle proprie prede, contrastano qui chiaramente con l’assenza di un fine coerente; al suo posto si presenta un benessere puramente momentaneo, un piacere passeggero e condizionato dalla mancanza, molto e prolungato dolore, lotta continua, la guerra di tutti contro tutti, tutti cacciatori e tutti prede, agglomerazione, carenza, necessità e paura, grida e urla: e questo continua per secoli o fino a quando una volta la crosta del pianeta non si romperà di nuovo.

Crediti
 Arthur Schopenhauer
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