Noi siamo le paroleE da qui passo a supporre che la mia capacità di ricevere colpi sia ciò che mi rende scrittrice. A titolo di spiegazione, oserei dire che nel mio caso il colpo è sempre seguito dal desiderio di spiegarlo […]. Da qui arrivo a ciò che potrebbe essere chiamata una filosofia, in ogni caso si tratta di un’idea costante in me; l’idea che dietro al cotone si nasconda un modello, uno schema; che noi — e intendo dire tutti gli esseri umani — siamo collegati ad esso; che l’intero mondo è un’opera d’arte, che facciamo parte di un’opera d’arte. Amleto o un quartetto di Beethoven sono la verità su quella vasta massa che chiamiamo mondo. Ma non c’è Shakespeare, non c’è Beethoven; con certezza e decisione, non c’è Dio; noi siamo le parole; noi siamo la musica; noi siamo la cosa stessa. E questo lo vedo quando ricevo un colpo.

Crediti
 Virginia Woolf
 SchieleArt •   • 



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