Vincent Van Gogh - Il seminatore
Con Testimoniando il destino, da oggi in libreria, il più importante e significativo filosofo italiano vivente ripercorre, sottolinea, chiarisce i punti nevralgici di un pensiero che da decenni si impone all’attenzione della cultura internazionale, il linguaggio di un fondamento che continua a stupire e a scuotere, come sa e deve fare la filosofia quando è vera filosofia. Sono queste le parole di Davide D’Alessandro, tratte dalla sua recensione che merita davvero di essere letta, anche e forse soprattutto da chi come me, non ha legato molto con Severino, ma la filosofia ha modi tutti suoi per giungere dove deve giungere, che solo tralasciando quel chi pertinenza dell’io, le si lascia carta bianca come giusto che sia.

Ogni frase che scrivo intende già il tutto, e dunque sempre di nuovo la stessa cosa.

Non basta possedere un campo: bisogna coltivarlo. Il campo di cui qui si tratta è l’insieme dei miei scritti. Un linguaggio, dunque. E anche questo libro intende indicare l’autentica pianura della verità. Non è immodesto, perché esso è soltanto il segno che la indica. Il segno va coltivato. Quella pianura non ne ha bisogno. Non può nemmeno esser posseduta da alcuno. Essa è anzi l’essenza profonda per la quale si è qualcuno. D’altronde, che un certo individuo possegga il campo di quegli scritti è una fede, una volontà che le cose stiano in un certo modo. Essi dicono da tempo che la loro esistenza – quindi anche l’esistenza di questo loro dire – è il contenuto di una fede. È cioè un contenuto siffatto che un certo individuo ne sia l’autore e il possessore. D’altra parte, poiché l’insieme dei miei scritti tende a formare un unico blocco dove il tema centrale è il destino della verità, questo libro non può non sottintendere il modo in cui essi si configurano concretamente. Sviluppa un insieme di analisi, voltandosi indietro; e guardando il cammino percorso ne approfondisce il senso. Un cammino non breve (ma la pianura del destino è infinita), che indica l’essenza autentica del fondamento di ciò che con verità può esser saputo in terra e in cielo. Indica anche alcuni tratti decisivi di ciò che è implicato da tale fondamento. Bastano a mettere in questione ogni forma della sapienza dell’uomo.

Crediti
 Emanuele Severino
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