Non era venuto in pace
Coda di lupo è la storia di un bambino che, diventato uomo, sceglie il nome di Coda di lupo e fa il suo ingresso nel mondo dei grandi, prima rubando un cavallo, poi uccidendo uno smocking, forse per vendicare la morte del nonno crocefisso sulla chiesa nella notte della lunga stella con la coda. Da vecchio assiste all’arringa del generale agli universitari romani, ma si rifiuta di fumare con lui: non era venuto in pace. Il brano annuncia la fine delle grandi contestazioni e delle rivendicazioni sindacali ed esorta a non credere mai al Dio della Scala, a un Dio a lieto fine, ma neanche a un Dio fatti il culo.

Crediti
 Fabrizio de Andre'
 SchieleArt •   • 




Quotes per Fabrizio de André

I miei erano abbastanza illuminati da consentirmi di frequentare la strada. Così ho imparato bene il genovese (mentre in casa si parlava, oltre che in italiano, in francese), e ho conosciuto Tina, Alda, Marilina, gente generosa e aperta; figlie di mignotta nel senso autentico della parola visto che le madri facevano quello. La musica si ascoltava a casa, ma non era riconosciuta come mestiere: nella vita si poteva fare l'avvocato, il medico, il bancario, ma non si poteva cantare.

Quando siamo arrivati a Sanremo, l'altro ieri, non c'era alcuno che confortasse quel povero fratello. Non un cantante ha mandato un fiore.

Benedetto Croce diceva che fino all'età dei diciotto anni tutti scrivono poesie. Dai diciotto anni in poi, rimangono a scriverle due categorie di persone: i poeti e i cretini. E quindi io precauzionalmente preferirei considerarmi un cantautore.

Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivati, a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato.

Se posso permettermi il lusso del termine, da un punto di vista ideologico sono sicuramente anarchico. Sono uno che pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio.