(…) non mi resta che con tanta agàpe più che schopenhaueriana comprendere senza perciò immedesimarmi una platea di morti destinati all’attualità alla cronaca dannati a, e condannati all’informazione che come sempre informa i fatti diceva trent’anni fa già Jacques Derrida non informa mai sui fatti anche perché i fatti non accadono mai Aristotile docet non conta la veridicità di un fatto accaduto ma il convincimento che il messaggero di questo fatto riesce a trasmettere e quindi i fatti non contano poi c’è un discorso sull’atto e l’azione magari lo affronteremo meglio dire ci affronterà sono sempre le cose è sempre un esterno che ci visita noi siamo visitati il discorso non appartiene, lo ripeto per l’ennesima volta, all’essere parlante e dunque da eternamente Nosferatu ormai cioè vivo ahimè per sempre, oh parete proprio morti.
Articoli simili
Stile e approccio
28/05/2024Come è caratteristico del lavoro di Butler, il libro probabilmente combina un’analisi filosofica rigorosa con riferimenti a eventi contemporanei e fenomeni culturali, rendendo accessibili concetti complessi attraverso esempi concreti.
La fu cristianità
14/05/2024Quando si parla di Nietzsche, una delle prime cose che vengono in mente – perché forse una delle sue frasi più dure, più definitive – è la questione della morte di Dio: Dio è morto e noi lo abbiamo ucciso Così parlò Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno. È davvero morto? Cosa davvero voleva dire Nietzsche con questa frase?
Pensiero della differenza
09/05/2022Negli Stati Uniti, lo sforzo di rendere autonoma la sessualità femminile dalla funzione riproduttiva produce gli esiti più interessanti con la valorizzazione etica e filosofica del principio materno di cura. In Francia e in Italia, il femminismo ha un’impronta decisamente teorica, debitrice della psicoanalisi di Jacques Lacan e del pensiero di origine fenomenologica e heideggeriana…
Ancora nessun commento