Non rimanere sempre identicoLa natura mortale cerca per quanto le è possibile di essere sempre e di essere immortale. Ma può farlo solo in questo modo, attraverso la procreazione, perché lascia sempre dietro di sé, al posto del vecchio, qualcos’altro di nuovo.
In effetti, anche nel tempo in cui ogni singolo vivente vive e si dice che sia lo stesso -per esempio si dice che è la stessa persona chi dalla fanciullezza arriva la vecchiaia –, questi, in realtà, non mantiene mai in sé stesso le medesime cose, eppure è considerato identico, ma sempre diventa nuovo, perdendo altre cose, sia per quel che riguarda i capelli, sia per la carne sia per le ossa, sia per il sangue, sia per tutto quanto il corpo.
E non solo per quel che riguarda il corpo, ma anche per l’anima: modi, abitudini, opinioni, desideri, piaceri, dolori, paure, ciascuna di queste cose non rimane mai la stessa in ognuno, ma alcune nascono, altre muoiono. Ancora più strano è che anche le conoscenze, non solo alcune nascono e altre muoiono in noi, e quindi noi non siamo mai gli stessi neppure rispetto alle conoscenze, ma addirittura a ciascuna delle conoscenze, singolarmente, capita la stessa cosa.
Infatti, quel che si chiama studiare esiste perché una conoscenza se ne va: la dimenticanza è il ritirarsi di una conoscenza, mentre lo studio, instillando al contrario un nuovo ricordo al posto di quello che si è ritirato, salva la conoscenza, tanto che sembra sia sempre la stessa.
E questo è il modo in cui si salva tutto ciò che è mortale: non rimanendo sempre completamente identico, come il divino, ma perché ciò che si ritira e invecchia lascia dietro di sé qualcos’altro di giovane, simile a come esso stesso era. Attraverso questo artificio il mortale partecipa all’immortalità, sia quanto al corpo sia quanto a tutti gli altri aspetti. Non meravigliarti, allora, se ogni essere onora, per natura, il proprio germoglio: infatti è per l’immortalità che ognuno è preso da questa cura e questo eros.

Crediti
 Platone
 Simposio
 SchieleArt • AFP photo The Young Mother • 1914




Quotes per Platone

La vera conoscenza è un viaggio verso la luce, dove il pensiero critico e la riflessione sono i nostri compagni.  La Repubblica

Zeus, volendo castigare l’uomo senza distruggerlo, lo tagliò in due. Da allora ciascuno di noi è il simbolo di un uomo, la metà che cerca l’altra metà, il simbolo corrispondente.  Simposio

Vive tra la sapienza e l'ignoranza, ed ecco come avviene: nessun dio si occupa di filosofia e nessuno tra di loro ambisce a diventare sapiente perché tutti lo sono già. Chiunque possegga veramente il sapere, infatti, non fa filosofia; ma anche chi è completamente ignorante non si occupa di filosofia, e non desidera affatto la sapienza. Proprio questo è sconveniente nell'essere ignoranti: [...] non si desidera qualcosa se non si avverte la sua mancanza.  Simposio

Il bene è il valore assoluto, e se ha un senso parlare di Dio, lo ha in quanto Dio è l'Idea sussistente del bene.

La conoscenza è un viaggio, non una destinazione; richiede coraggio per affrontare l'ignoto e curiosità per esplorare.  La Repubblica