Ho appena visto Nietzsche. Era disteso sul divano, come un pensatore che è stanco e sta continuando a riflettere su un problema cui si è dedicato a lungo.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi, anche se li alzava ripetutamente guardando alla sua destra, come si fa spesso mentre si riflette.
Il suo aspetto esteriore è quello di un uomo completamente sano. Nessun pallore. Nessun capello bianco. I poderosi baffi come sulla copertina dello Zarathustra.
Oh, questa possente fronte, di pensatore e artista a un tempo. Una bella cera sul viso. Diffonde intorno a sé la serenità del saggio. Dietro la fronte si intravede un vasto e potente mondo di pensiero.
Mi è venuto il pensiero: egli è pienamente consapevole, vede e sente tutto quello che succede intorno a lui.
Non ne posso però parlare.
La sensazione di cosmica solitudine che ho davanti a me, mi ha sopraffatto.
La madre gli parlava come a un bambino, come a un bambino cui la mamma vuole molto bene. Parole gentili come tu sei il mio bravo bambino non è vero? Un leggero brontolio mentre la madre sfiora la coperta.
Alza ripetutamente gli occhi ma con lo sguardo sempre rivolto a destra. Pace assoluta.
La testa era appoggiata sulla spalliera del divano.
La madre spostò il tavolino, toccò le sue mani che erano congiunte sul corpo.
È stanco ‒ ha detto la madre ‒ ha dormito quasi tutta la mattinata. Ha ancora bisogno di riposo, perché quando lo si tocca emette come un brontolio, quasi a dire: lasciatemi riposare. La madre rimette il tavolo vicino al divano.
Quando lo vedo cosí disteso senza vederne lo sguardo, non sembra affatto una persona malata.
Non sembra affatto una persona malata
Crediti
Quotes per Rudolf Steiner
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