Che vuol dire amare qualcuno? Sempre coglierlo in una massa, estrarlo da un gruppo, anche ristretto, a cui partecipa, non fosse che per mezzo della sua famiglia o altrimenti; e poi cercare le sue proprie mute, le molteplicità che racchiude in sé stesso, e che sono forse di tutt’altra natura. Congiungerle alle mie, farle penetrare nelle mie e penetrare le sue. Nozze celesti, molteplicità di molteplicità. Nessun amore che non sia esercizio di spersonalizzazione su un corpo senza organi da formare; e al punto più alto di questa spersonalizzazione qualcuno può essere nominato, riceve il suo cognome o il suo nome, acquista la sua più intensa discernibiltà nell’apprensione istantanea dei molteplici che gli appartengono e ai quali egli appartiene.
Nozze celesti, molteplicità di molteplicità
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