Obbedire a Dio o agli uomini? Riflessioni su Socrate e PietroNon sfugge l’analogia tra le parole di Socrate «ubbidirò più al Dio che a voi» e un passo del Nuovo Testamento in cui l’apostolo Pietro, trovandosi a sua volta davanti a una grande assemblea come il senato ebraico detto Sinedrio, affermò: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini». Sono parole del tutto analoghe, la sola differenza è che quelle di Socrate vennero proferite quattro secoli prima. È assai improbabile che Pietro avesse letto l’Apologia di Socrate di Platone e vi si fosse ispirato; è un po’ più probabile che la conoscesse Luca, l’autore degli Atti degli apostoli, che scrivendo in greco per lettori ellenizzati forse volle riprendere indirettamente la citazione; più probabile ancora è che si tratti di una semplice coincidenza perché a volte capita che l’anima umana di fronte a medesime situazioni reagisca allo stesso modo e trovi le stesse parole a dispetto della differenza di tempi e di spazi.

Crediti
 Vito Mancuso
 I quattro maestri
 SchieleArt •   • 




Quotes per Vito Mancuso

Ognuno di noi è e diventa ciò che guarda, ciò che attualizza, ciò che focalizza, ciò che pensa. In altre parole: il senso della tua vita dipende da te. Sono le tue scelte e le tue abitudini a renderti possibile l'esperienza o meno del senso. Per questo il Buddha affermava: «Qualunque cosa un monaco frequentemente pensi e consideri, quella diventerà l'inclinazione della sua mente». La stessa cosa sosteneva Gesù: «Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore».  A proposito del senso della vita

Ci troviamo così di fronte non a due vie, di cui una è vera e l'altra falsa, ma a una condizione strutturale della mente nel suo rapportarsi all'essere. E come la meccanica quantistica e la teoria della relatività, pur non essendo conciliabili tra loro, sono entrambe vere nel senso che entrambe descrivono adeguatamente la realtà, così, allo stesso modo, i concetti di libertà e di necessità, pur non essendo teoreticamente conciliabili tra loro, interpretano entrambi una dimensione della realtà in modo veritiero.  Il coraggio di essere liberi

La sofferenza è un maestro che ci conduce verso la vita autentica e il nostro vero essere.  La vita autentica

Si esce dalla trappola trovando qualcosa da amare. E si ama quando si considera qualcosa o qualcuno più importante di sé, perché la condizione imprescindibile, sine qua non, dell'amore è la passività, la subordinazione, il servizio; esattamente il contrario della volontà di potenza. Noi siamo istintivamente volontà di potenza o cupiditas, ma, rimanendo tali, siamo in trappola; usciamo dalla trappola solo se la nostra volontà di potenza si trasforma in volontà di relazione. Solo se la cupiditas diviene amor.  Non ti manchi mai la gioia

La vita contiene struggle (lotta), contiene bellum (guerra), che sono momenti spesso necessari alla sua manifestazione, ma nella sua essenza essa è un'altra cosa: è armonia, relazione, cooperazione, sistema; e quindi cura, il cui vertice è la relazione delle madri dei viventi con i loro piccoli. È nel rapporto madre-figlio che a mio avviso va colta l'intima essenza della vita: tutto il resto è contorno, senza dubbio presente, forse necessario, ma contorno.  Questa vita


Riferimenti