Artisticamente scoprii Fabrizio De Andre’ nel 1965 e rimasi subito incantato da quella voce misteriosa che possedeva qualcosa di nuovo e di antico. Dovettero passare venti anni però prima di conoscerlo personalmente. Preceduto da una telefonata, arrivò con Dori, a casa mia a Milano. Mi chiese se potevo fargli il favore di arrangiare un brano di due amici a lui cari (Roberto e Marinella Ferri). Ebbi la fortuna di frequentarlo in un buon momento della sua vita. Era profondo e divertente, caustico e allegro. In generale un esperto anche, cosa che mi sorprese, di astrologia. Oggi, mentre scrivo queste poche righe, che non possono certo restituire la forte impressione che ebbi della sua straordinarietà, mi trovo in pieno tour. Ogni sera canto la sua Inverno e ogni sera…”mi veni’ ‘na scossa ‘ndo cori
Franco Battiato
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