Nel suo studio, Edward Grant affronta il complesso rapporto tra la Chiesa cattolica e la scienza medievale, sfatando l’idea diffusa di una costante opposizione tra fede e ragione. In questo contesto, Grant sottolinea che molti degli scienziati medievali erano ecclesiastici e che le principali istituzioni che promuovevano la ricerca scientifica erano in realtà legate alla Chiesa, in particolare le università. Questi luoghi di apprendimento, sostenuti dalla Chiesa, fornirono l’ambiente istituzionale necessario per l’evoluzione delle discipline scientifiche.
Grant osserva inoltre che la teologia medievale non si limitava a trattare questioni di fede, ma spesso stimolava una riflessione razionale sul mondo naturale. Questa prospettiva nasceva dalla convinzione che il Creatore fosse un essere razionale e che il mondo, creato da lui, potesse essere compreso attraverso l’uso della ragione. L’approccio razionale alla conoscenza della natura, quindi, non era visto in contrapposizione con la fede, ma come un modo per avvicinarsi alla comprensione della creazione divina.
Un altro aspetto interessante affrontato da Grant riguarda le tensioni occasionali tra scienza e teologia, come nel caso delle condanne del 1277. Questi episodi, anziché bloccare il progresso scientifico, spesso stimolavano nuovi sviluppi teorici. Le condanne del 1277, ad esempio, costrinsero i filosofi e gli scienziati dell’epoca a ripensare alcuni aspetti della fisica aristotelica, portando a nuove riflessioni sul concetto di vuoto, sul moto dei corpi e sulla natura dell’universo. In questo modo, momenti di crisi tra teologia e scienza generarono un arricchimento del pensiero scientifico.
Grant dedica inoltre particolare attenzione al ruolo positivo dei monasteri nella preservazione e trasmissione della conoscenza scientifica. Attraverso le loro biblioteche e scriptoria, i monasteri si impegnarono nella conservazione e nella copia di manoscritti scientifici provenienti da epoche precedenti. Questo lavoro di trasmissione fu fondamentale per mantenere vive le conoscenze antiche e per permetterne la diffusione nelle università medievali.
L’autore conclude evidenziando come il rapporto tra Chiesa e scienza nel Medioevo fosse molto più articolato e produttivo di quanto si creda comunemente. Sebbene ci fossero occasionali tensioni, la Chiesa non solo sostenne la ricerca scientifica, ma ne favorì lo sviluppo attraverso le istituzioni educative e il mantenimento della conoscenza. In definitiva, Grant mostra come la scienza medievale non possa essere compresa pienamente senza riconoscere il ruolo centrale della Chiesa cattolica nel suo sviluppo.
Sinossi del libro 'Le origini medievali della scienza moderna' di Edward Grant
SchieleArt • Heritage Images Self-Portrait with Striped Shirt • 1910
Il Medioevo e la scienza, di Pierre Duhem
Questo libro esplora la relazione tra Chiesa e scienza durante il Medioevo, mostrando come la teologia cristiana abbia influenzato lo sviluppo del pensiero scientifico. Duhem sostiene che il periodo medievale sia stato decisivo per la nascita della scienza moderna, sottolineando l’importanza delle università e delle discussioni teologiche.
La scienza e la fede nel Medioevo, di Mariano Artigas
Artigas analizza l’interazione tra scienza e fede nel pensiero medievale, ponendo particolare attenzione alle figure ecclesiastiche che furono anche scienziati. Il testo descrive come la teologia cristiana incoraggiò un approccio razionale alla conoscenza del mondo naturale, contribuendo allo sviluppo della scienza.
Storia della filosofia medievale, di Etienne Gilson
In questo saggio, Gilson esplora la filosofia medievale in rapporto con la teologia e la scienza, esaminando come i pensatori medievali abbiano cercato di conciliare fede e ragione. Il libro evidenzia il ruolo delle università e dei monasteri nel preservare e promuovere la conoscenza scientifica.
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