Nell’ultima sezione, Edward Grant affronta la questione del ruolo della scienza medievale, analizzando come questo periodo storico sia stato fondamentale per la transizione tra il mondo antico e quello moderno. Secondo l’autore, la scienza medievale non può essere considerata semplicemente una fase passiva di trasmissione della conoscenza antica, ma piuttosto un momento di grande creatività e trasformazione.
Grant sottolinea come gli studiosi medievali non si limitassero a preservare le opere dell’antichità, ma le reinterpretassero e le arricchissero attraverso l’integrazione di nuovi elementi, sia dal punto di vista teorico che metodologico. Il Medioevo, infatti, rappresenta un’epoca in cui saperi provenienti da diverse tradizioni culturali – greca, araba e latina – si mescolano in una sintesi creativa che pone le basi per lo sviluppo della scienza moderna. Questa sintesi non fu solo una questione di accumulo di conoscenze, ma anche di innovazione, in cui nuove metodologie venivano sviluppate e applicate alla comprensione del mondo naturale.
In particolare, Grant evidenzia come la scienza medievale abbia preparato il terreno per la rivoluzione scientifica, non tanto con scoperte individuali, quanto con la creazione delle condizioni intellettuali e istituzionali necessarie per il progresso scientifico. Le università medievali, per esempio, non furono semplicemente luoghi di trasmissione del sapere, ma veri e propri centri di ricerca, dove venivano discussi e sviluppati concetti chiave che sarebbero poi stati utilizzati durante il Rinascimento e oltre. Questo ambiente stimolante favorì un approccio critico e metodico alla conoscenza, che è uno dei pilastri della scienza moderna.
Grant esplora anche l’idea di come la scienza medievale fosse in grado di preservare la tradizione, pur rinnovandola. Gli studiosi del Medioevo non consideravano le opere antiche come verità immutabili, ma come punti di partenza per ulteriori esplorazioni. Questo processo di continuo confronto con la tradizione portò alla nascita di nuovi concetti, come la matematizzazione della natura e lo sviluppo di teorie sul movimento, che furono fondamentali per le scoperte successive.
L’autore conclude sottolineando che la scienza medievale non dovrebbe essere vista solo come un ponte tra due epoche, ma come un esempio di come il passato possa essere trasformato per creare le basi del futuro. La capacità di preservare la tradizione, integrandola con nuove idee e metodi, fu ciò che rese la scienza medievale un elemento cruciale per la nascita della scienza moderna. In questo senso, il Medioevo rappresenta una fase dinamica di evoluzione scientifica, piuttosto che una semplice tappa di transizione.
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Autori Vari Sinossi del libro 'Le origini medievali della scienza moderna' di Edward Grant Pinterest • •
Quotes per Autori Vari
Il maggior pericolo nella vita consiste nel prendere troppe precauzioni. Il virtuale è tanto libero quanto restrittivo… Un ossimoro.
E se la verità fosse solo un modo giusto di far combaciare cose già accadute? La verità come un inizio e una fine, forse un cerchio, ma molti non lo percorrono completamente, quindi vedono solo una parte; e le parti che vedono, vengono fatte combaciare mentalmente, divenendo così credenza-verità, quando poi non è stilata, perché allora ciò che abbiamo è addirittura una teoria.
Millepiani Dove la psicoanalisi dice: Fermatevi, ritrovate il vostro Io, bisognerebbe dire: Andiamo ancora più lontano, non abbiamo ancora trovato il nostro CsO, non abbiamo ancora disfatto abbastanza il nostro Io. Sostituite l'anamnesi con l'oblio, l'interpretazione con la sperimentazione. Trovate il vostro Corpo senza Organi, sappiatelo fare, è una questione di vita o di morte, di giovinezza o di vecchiaia, di tristezza e di allegria. Ed è qui che tutto si gioca. Gilles Deleuze, Félix Guattari
Gli uomini temono il pensiero più di qualsiasi cosa al mondo, più della rovina, più della morte stessa. Il pensiero è rivoluzionario e terribile. Il pensiero non guarda ai privilegi, alle istituzioni stabilite e alle abitudini confortevoli. Il pensiero è senza legge, indipendente dall'autorità, noncurante dell'approvata saggezza dell'età. Il pensiero può guardare nel fondo dell'abisso e non avere timore. Ma se il pensiero diventa proprietà di molti e non privilegio di pochi, dobbiamo finirla con la paura.
L'illusione di poter muovere le cose, di manipolare le persone, quando invece l'unico potere di decisione non spetta mai al soggetto - supremazia del soggetto, sempre sopravvalutata rispetto a quella dell'oggetto - ma al suo inconscio a quello che è il suo volere più profondo e non apparente; chi finisce nella tela del ragno è lui ad averlo deciso o meglio il suo inconscio e non il ragno.
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