Sono uomini, come tutti gli uomini, entrati nel mondo grazie a un altro uomo, un garante che ha aperto la porta e, se sono fortunati, l’ha fatto con garbo, forse con un sorriso rassicurante e una pacca d’incoraggiamento su una spalla. E certo i padri sapevano, essendo stati a loro volta figli, che la presenza spettrale della loro mano sarebbe durata negli anni, fino alla fine del tempo, e che per quanto pesanti siano i fardelli caricati su quella spalla, o numerosi i baci che vi può posare un’amante, la spalla resterà fedele per sempre, ricordando la mano dell’uomo buono che li ha introdotto nel mondo. Essere un uomo significa essere un anello di tale catena di gratitudine e memoria, di biasimo e oblio, di resa e ribellione, fino a che lo sguardo del figlio si fa così sofferto e acuto che, guardando indietro, non vede altro che ombre. Il padre sprofonda ogni giorno di più nella sua notte, si spinge più oltre nella nebbia, lasciando indietro resti di sé stesso e il dato di fatto colossale quanto ovvio, insieme frustrante e misericordioso – giacché come potrebbe un figlio continuare a vivere se non dovesse anche dimenticare -, che per quanto ci sforziamo non arriveremo mai a conoscere davvero i nostri padri.
Padri e figli di Ivan Turgenev
Un classico della letteratura russa che esplora il conflitto tra le generazioni, con particolare attenzione alla tensione e al legame tra un padre e un figlio immersi in una società in cambiamento.
L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud
Un’opera seminale che affronta l’importanza del rapporto padre-figlio dal punto di vista psicanalitico, esplorando come le dinamiche familiari influenzino l’inconscio e la formazione della psiche.
Lettera al padre di Franz Kafka
Un’opera personale e struggente in cui Kafka riflette sulla sua complessa relazione con il padre, esprimendo sentimenti di incomprensione, amore e frustrazione, e il desiderio di essere compreso.
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