No, non voglio alcun giuramento… Quale bisogno abbiamo noi di uno sprone, oltre quello della nostra causa che ci spinga a trovare un rimedio? Quale altro vincolo, oltre a quello di accorti romani che hanno dato parola e che non vogliono sapere di equivocare? E quale altro giuramento, se non l’onestà impegnata, affinché questo si dia o che altrimenti, per questo si cada? Che giurino pure i preti e i vigliacchi, i furbi e i traditori, e le vecchie carogne senza più forza alcuna, e, insomma, simili anime tolleranti, le quali tutte accolgono con compiacimento le offese; e fate giurare per cause perse quelle creature delle quali si sospetta, ma non vogliate macchiare la chiara virtù della nostra impresa col pensare che la nostra causa e la sua esecuzione richiedano un giuramento, quando ogni goccia di sangue che scorre nelle vene di ogni romano, e che vi scorre nobilmente, diviene colpevole di ripetute bastardaggini, se egli infrange la minima parte di una qualsiasi promessa che gli volle mai uscir di bocca.
Parla Bruto prima della congiura
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