La parola poetica – che è parola d’anima – si riconosce dal fatto che sa provocare una scossa estetica, una vibrazione che risveglia il corpo emozionale profondo e si riverbera sulla superficie della pelle. E quando questo accade, diviene possibile vedere in trasparenza quello che si nasconde dietro la facciata degli eventi, oltre la porta chiusa dell’Io razionalizzante. È precisamente questa la bellezza e la “magia” dello sguardo che ristabilisce il contatto fra le cose oggettive e la realtà spirituale che le sottende.

Percorsi ⋮ Uldio Calatonaca ⊚
Roma, lo dico subito, nell’ultima trentina d’anni è cambiata poco o nulla; o meglio lo ha fatto un po’ in male e un po’ anche in bene. Io, romano che trenta anni fa era ventenne, non capisco cosa è davvero peggiorato: mondezza trasporti sanità delinquenza⋯

Percorsi ⋮ Vito Mancuso ⊚
Io penso però che dovremmo andare oltre i concetti, oltre la dimensione mentale. Dovremmo entrare veramente in contatto con la realtà, con il mistero contenuto nella natura e dentro di noi. L’arte ci può essere di grande aiuto al riguardo perché risveglia⋯

Franco Arminio ⋮ Percorsi ⊚
Pensa che si muore e che prima di morire tutti hanno diritto a un attimo di bene. Non è che puoi pensarci sempre, pensaci qualche volta, anche solo una volta al giorno. Lascia che salga un filo di pietà verso gli altri, verso il fatto che hanno il tuo ste⋯

Aldo Carotenuto ⋮ Percorsi ⊚
Quel che innanzi tutto si presenta all’attenzione di chi guarda l’immagine femminile che Dante ha tratteggiato, è il ritratto di una donna dallo spessore psicologico intenso e complesso. Francesca è in un certo senso l’anti-Beatrice, una tipologia femmini⋯

Claudio Santambrogio ⋮ Percorsi ⊚
…nella fotografia mi interessa meno la “realtà”. Quello che mi interessa è la ricerca di quell’ombra che rimane impressa nella nostra memoria – la fotografia è una ricerca sul tempo e la memoria. E ha quindi anche un forte legame con l’assenza. Una fotogr⋯

Percorsi ⋮ Rainer Maria Rilke ⊚
Con tutti gli occhi vede la creatura l’aperto. Soltanto i nostri occhi sono come rivolti indietro e messi intorno ad essa come trappole, intorno al suo libero fine. Quello che c’è fuori, noi lo sappiamo solo dal viso dell’animale; noi già voltiamo Il bamb⋯
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