Il male ormai imperversava sulla Terra, quando gli dei avevano chiesto a Krishna di incarnarsi insieme a loro, uniti nella missione di ristabilire gli eterni principi della religione.
Egli non vi scese da solo, ma portò con sé i suoi eterni compagni. Quando il seme della verità fu piantato e lo scopo della loro nascita ottenuto, il Signore e i suoi compagni tornarono nelle loro dimore d’origine.
Per qualche tempo il mondo in cui viviamo fu arricchito dalla rara presenza personale di Shri Krishna, il quale prima di ripartire ci ha lasciato le Sue parole che sono l’Eterna Verità che trascende le limitazioni di questo mondo illusorio.
Chiunque desideri conoscere il Signore dovrebbe studiare e praticare il sacro libro conosciuto come Bhagavad-gita.
Il Maha-bharata di Vyasa è una storia immortale e fintanto che ci sarà una scintilla di virtù nei cuori degli uomini, questo sarà letto e discusso con sommo piacere.
Giudizio di un pensiero pacificato Dalla collera viene lo smarrimento completo. Dallo smarrimento, lo sconvolgimento della memoria; dal disordine della memoria, la rovina del giudizio e della decisione; dalla rovina del giudizio, la perdita dell'uomo. Ma chi [si muove] fra gli oggetti sensibili con le funzioni sensoriali sottratte all'amore come all'odio e [tenute] sotto il suo dominio, questi, anima disciplinata, accede alla serenità suprema. Nella serenità tutti i dolori si annientano, perché il giudizio di un pensiero pacificato trova subito stabilità. Bhagavadgītā
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