Egon Schiele ⋯ AutoritrattoBaudrillard esplora a fondo il paradosso per cui il male, pur essendo universalmente condannato a livello morale, esercita un fascino irresistibile sull’immaginario collettivo. Questa seduzione non è accidentale, ma strutturale: il male attrae proprio perché rappresenta una sfida all’ordine costituito, una trasgressione dei limiti che la società impone. Nella nostra epoca dominata dal politically correct e dal conformismo consumistico, il male appare come l’ultima forma di autentica ribellione.

Il filosofo francese analizza come questa seduzione operi a diversi livelli. A livello individuale, il male esercita un’attrazione perché promette un’esperienza di intensità e di eccedenza che la vita ordinaria nega. I ritratti mediatici dei terroristi spesso li presentano come figure carismatiche, votate totalmente alla loro causa, in contrasto con l’apatia e il vuoto esistenziale che caratterizzano la società dei consumi.

A livello collettivo, il male seduce perché offre narrazioni semplici e potenti in un mondo sempre più complesso e indecifrabile. Le ideologie estremiste, pur nella loro brutalità, forniscono risposte chiare a domande esistenziali fondamentali, mentre la società liberale lascia gli individui in balia del dubbio e dell’incertezza.

La cultura popolare gioca un ruolo ambivalente in questo processo. Da un lato, film, serie TV e videogiochi trasformano il male in spettacolo, rendendolo affascinante ed esteticamente appetibile. Dall’altro, questa rappresentazione edulcorata finisce per banalizzare il male reale, riducendolo a una finzione con cui divertirsi senza conseguenze.

Baudrillard mette in guardia contro questa seduzione, mostrando come sia proprio l’attrattiva del male a renderlo particolarmente pericoloso nella società contemporanea. Resistere a questa seduzione richiede un costante esercizio di lucidità critica, la capacità di riconoscere il male anche quando si presenta sotto forme esteticamente affascinanti o ideologicamente seducenti.

Crediti
 Autori Vari
  *Patto di lucidità o l'intelligenza del male* di Jean Baudrillard opera che invita a ripensare il male non come semplice assenza di bene, ma come una forza attiva e ineliminabile, capace di destabilizzare ogni sistema totalitario
 SchieleArt •  Autoritratto • 1910



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