Baudrillard esplora a fondo il paradosso per cui il male, pur essendo universalmente condannato a livello morale, esercita un fascino irresistibile sull’immaginario collettivo. Questa seduzione non è accidentale, ma strutturale: il male attrae proprio perché rappresenta una sfida all’ordine costituito, una trasgressione dei limiti che la società impone. Nella nostra epoca dominata dal politically correct e dal conformismo consumistico, il male appare come l’ultima forma di autentica ribellione.
Il filosofo francese analizza come questa seduzione operi a diversi livelli. A livello individuale, il male esercita un’attrazione perché promette un’esperienza di intensità e di eccedenza che la vita ordinaria nega. I ritratti mediatici dei terroristi spesso li presentano come figure carismatiche, votate totalmente alla loro causa, in contrasto con l’apatia e il vuoto esistenziale che caratterizzano la società dei consumi.
A livello collettivo, il male seduce perché offre narrazioni semplici e potenti in un mondo sempre più complesso e indecifrabile. Le ideologie estremiste, pur nella loro brutalità, forniscono risposte chiare a domande esistenziali fondamentali, mentre la società liberale lascia gli individui in balia del dubbio e dell’incertezza.
La cultura popolare gioca un ruolo ambivalente in questo processo. Da un lato, film, serie TV e videogiochi trasformano il male in spettacolo, rendendolo affascinante ed esteticamente appetibile. Dall’altro, questa rappresentazione edulcorata finisce per banalizzare il male reale, riducendolo a una finzione con cui divertirsi senza conseguenze.
Baudrillard mette in guardia contro questa seduzione, mostrando come sia proprio l’attrattiva del male a renderlo particolarmente pericoloso nella società contemporanea. Resistere a questa seduzione richiede un costante esercizio di lucidità critica, la capacità di riconoscere il male anche quando si presenta sotto forme esteticamente affascinanti o ideologicamente seducenti.
*Patto di lucidità o l'intelligenza del male* di Jean Baudrillard opera che invita a ripensare il male non come semplice assenza di bene, ma come una forza attiva e ineliminabile, capace di destabilizzare ogni sistema totalitario
SchieleArt • Autoritratto • 1910
Il fatto che la ragione sviluppi una sua antitetica, che per Hegel è governata dalla potenza della negazione e della contraddizione, e che deve essere estesa, oltre che alla cosmologia, a tutte le idee, a tutti i concetti e a tutti gli oggetti, significa che la ragione conosce l'infinito, l'Assoluto, la totalità, giacché quest'ultima non può essere espressa se non mediante la contraddizione. Rifacendosi così alla dialettica Kantiana nel suo senso positivo, Hegel arriva a svilupparla come logica della contraddizione e a farne l'anima del suo sistema, anzi, l'espressione stessa della vita e dello spirito.
Arthur Schopenhauer L'arte di ottenere ragioneL'avvento dei social media ha reso la comunicazione più rapida, ma ha anche impoverito la qualità delle interazioni.
Marta Peirano Il nemico conosce il sistemaBenjamin evita il soggettivo, costruendo un'estetica oggettiva e retorica
Fredric Jameson Marxismo ed esteticaQuando i governi opprimono e sfruttano fanno il loro mestiere e chiunque gli affida senza controllo la libertà non ha il diritto di meravigliarsi che la libertà sia immediatamente disonorata. Se la libertà è oggi umiliata o incatenata, non è perché i suoi nemici hanno usato il tradimento, ma perché i suoi amici hanno dato le dimissioni.
Albert CamusI media saturano e confondono, trasformando l'impotenza in apatia: un popolo distratto è il sogno di ogni potere
Pablo Cambronero La dittatura dell'apatia
La banalità del male di Hannah Arendt
Arendt analizza come il male possa apparire ordinario, ma qui si collega alla seduzione baudrillardiana per il suo impatto sull’immaginario. Il testo esplora il processo Eichmann, mostrando come il male burocratico possa esercitare un fascino sottile, opposto alla ribellione spettacolare, ma altrettanto potente nella sua normalizzazione.
Il disagio della civiltà di Sigmund Freud
Freud indaga le tensioni tra individuo e società, un terreno fertile per capire la seduzione del male come trasgressione. Il libro offre una prospettiva psicologica sul bisogno di eccedenza e ribellione, temi che risuonano con l’analisi di Baudrillard sul fascino del male nella modernità consumistica.
Estetica del negativo di Mario Perniola
Perniola esplora il fascino estetico del negativo nella cultura contemporanea, un’ottica che si intreccia con la spettacolarizzazione del male. Il testo analizza come l’arte e i media rendano il male attraente, offrendo una chiave per comprendere la sua seduzione nell’immaginario collettivo postmoderno.
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