La cultura vera non consiste in quel nucleo di nozioni dai confini relativamente precisi e circoscritti, che ci occorrono nella nostra speciale professione, ma comincia appunto dove finisce l’utilità professionale…
La cultura, insomma, è il superfluo indispensabile…è l’insieme di tutte quelle conoscenze che non servono a nulla, ma di cui non è lecito fare a meno…
Chi possiede solo una infarinatura di un po’ di tutto, e sfoga la sua curiosità in mille opposti sensi senza concentrare mai su un punto determinato la sua attenzione e la sua attività, colui può forse mietere facili trionfi nelle conversazioni, può riuscire meglio dello specialista a fare, come si dice, buona figura in società, ma nel mondo del pensiero e nel mondo della vita è un uomo inutile: non è uomo colto, ma un parassita della cultura altrui…
La cultura vera — come un paradosso profondo è stata definita — è ciò che resta in noi dopo che abbiamo dimenticato tutto quello che avevamo imparato.
Purtroppo a noi avviene spesso di confondere la cultura vera dello spirito con la erudizione enciclopedica.
Tutte le conoscenze, che possono esserci comunque necessarie o utili o piacevoli nella vita, ce le procuriamo poi noi, per conto nostro, dopo la scuola, durante tutta la vita. Ma senza quella precedente disciplina intellettuale fornitaci dalla scuola, le mille svariatissime e spesso contradittorie nozioni che raccogliessimo giorno per giorno, non coordinate da una forza organica di pensiero, sarebbero non cultura, ma polvere incoerente e pesante e inutile di cultura…
La erudizione enciclopedica delle nostre scuole è la negazione della cultura: dopo avere studiato ogni cosa, e altre cose ancora, la più parte dei nostri alunni non solo non conserva in mente nulla di nulla, ma diventa incapace a studiare da sé, ed ha preso in odio lo studio!
L’anima — ha detto il vecchio Plutarco — non è un vaso da riempire, ma un fuoco da suscitare. E questo fuoco non si suscita schiacciando lo spirito sotto il peso bruto delle conoscenze materiali, e gonfiandolo a tutta forza con enciclopedia indigesta e confusionaria.
ùLa Repubblica di Platone
Questo dialogo filosofico esplora il concetto di giustizia e la natura dell’educazione, proponendo una formazione che miri allo sviluppo completo dell’anima, non solo all’accumulo di nozioni.
Emilio o dell’educazione di Jean-Jacques Rousseau
Un’opera fondamentale sull’educazione che propone un modello educativo basato sulla natura, sviluppando il concetto di apprendimento come crescita interiore, piuttosto che semplice acquisizione di conoscenze.
Sulla libertà di John Stuart Mill
Un saggio che analizza l’importanza della libertà individuale, sottolineando come lo sviluppo intellettuale e morale avvenga attraverso un pensiero critico, e non attraverso una semplice accumulazione di informazioni.
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