Ragazza accovacciata
Il sedicente conte di Cagliostro, sotto il cui nome si celava un’individualità nota nella sua vera essenza solo ai più alti iniziati, tentò innanzitutto di portare la massoneria londinese a un nuovo livello: infatti nell’ultimo trentennio del diciottesimo secolo si trovava nella situazione che ho descritto in precedenza. A Londra però non vi riuscì. Riprovò in Russia e all’Aja. Ovunque fallì per cause ben precise. Infine a Lione, all’interno di un gruppo massonico del luogo, riuscì a fondare una loggia neoplatonica con un contenuto occulto, loggia che venne chiamata della saggezza trionfante. Cagliostro indicò lo scopo di tale loggia, ma quel che ne possiamo leggere fu scritto da persone che erano in grado di comprenderlo; d’altra parte se ne può parlare solo per accenni. Cagliostro si proponeva un duplice scopo: il primo era di insegnare a fabbricare la cosiddetta pietra filosofale; il secondo era di aprire alla comprensione del pentagramma mistico. Ora posso solo accennare al significato di tali cose. Si può ironizzare su tutto ciò, eppure non vanno prese solo in senso simbolico, perchè hanno fondamenti reali. La pietra filosofale ha uno scopo preciso, indicato da Cagliostro: dovrebbe prolungare la vita umana a 5527 anni e questo a un libero pensatore può apparire ridicolo. Tuttavia è in realtà possibile, grazie a una particolare disciplina, prolungare la vita all’infinito imparando a non vivere più nel proprio corpo fisico. Sarebbe però un errore immaginare che gli adepti non vengano toccati dalla morte nel senso usuale della parola. Sbaglia anche chi crede che un adepto non possa essere colpito da un mattone e morire. Questo potrebbe accadere però solo se l’adepto lo volesse. Non si tratta di una morte fisica ma di qualcos’altro che ora vedremo. Per chi abbia raggiunto la conoscenza della pietra filosofale e sia capace di produrla, la morte rappresenta solo un evento apparente. Per tutti gli altri è invece un avvenimento reale che determina un capitolo importante della loro vita. Per chi sia in grado di usare la pietra filosofale nel modo che Cagliostro cercava di insegnare ai suoi discepoli, la morte è un evento apparente che nella vita non ha neppure un significato molto profondo, qualcosa che esiste solo per gli altri i quali, osservando l’adepto, affermano che è morto. Egli in realtà non muore affatto perché ha imparato soprattutto a non vivere nel proprio corpo fisico, a lasciare che avvenissero gradualmente durante la vita quei processi che al momento della morte si presentano all’improvviso. Nel suo corpo è già avvenuto tutto quel che normalmente giunge a compimento nella morte. La morte non è allora più possibile perché egli ha imparato da lungo tempo a vivere senza il corpo fisico e lo depone come una sorta di mantello, indossando un nuovo corpo come si indossa un nuovo mantello. Di tutto ciò ci si può fare almeno un’idea. Questa era una delle cose che Cagliostro tramandò attraverso l’insegnamento della pietra filosofale: sminuire la morte fisica a evento insignificante. Il secondo insegnamento è la conoscenza del pentagramma, la facoltà di distinguere uno dall’altro i cinque corpi dell’uomo. Quando si parla di corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale, kama-manas e corpo causale sono solo parole o al massimo concetti astratti con cui non si arriva a nulla. L’uomo attuale in genere conosce a malapena il corpo fisico; solo con la conoscenza del pentagramma si ha quella dei cinque corpi. Non si conosce un corpo vivendoci dentro ma solo avendolo come oggetto. Chi è passato attraverso quella scuola si distingue dalle persone comuni perchè per lui i cinque corpi sono diventati oggetto. Anche l’uomo comune vive in questi cinque corpi; egli però ci vive dentro e non può uscirne per osservarli, può al massimo osservare il proprio corpo fisico guardandosi o vedendolo allo specchio. I discepoli di Cagliostro, seguendo in modo corretto il suo metodo, avrebbero raggiunto quel che veniva conseguito da alcuni Rosacroce, la cui scuola aveva in fondo la medesima tendenza. La scuola dei grandi adepti europei conduceva a un punto in cui i cinque corpi divenivano realtà, non semplici concetti: si tratta di quel che viene definito conoscenza del pentagramma e nuova nascita morale. Non voglio dire che i discepoli di Cagliostro non riuscissero in nulla: in generale riuscivano a cogliere il corpo astrale. Cagliostro aveva il dono straordinario di suscitare in loro la visione del corpo astrale. Molto prima che la catastrofe si abbattesse su di lui egli riuscì a fondare, oltre che a Lione, anche a Parigi, in Belgio, a Pietroburgo e in alcune altre località europee scuole dalle quali uscirono almeno persone che avevano le basi per arrivare fino al 18°, 19°,20° grado della massoneria. Prima di finire i suoi giorni in carcere, Cagliostro esercitò dunque un significativo influsso sulla massoneria occulta europea. Il mondo non poteva in fondo giudicare Cagliostro. Ho già detto che di solito quando la gente parla di Cagliostro è come quando un ottentotto africano parla della costruzione di una ferrovia sopraelevata, perché non ci si rende conto di quale sia il nesso tra fatti esteriori, apparentemente immorali, ed eventi cosmici.

Crediti
 Rudolf Steiner
 La Leggenda del Tempio e La Leggenda Aurea
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