Porto d'ingresso di tutto il materiale bellico
L’altra importante tappa della storia cui vanno ricondotte le responsabilità di quel che succede qui oggi è la guerra in Afghanistan.
Gli americani, fin dalla prima ora alleati del Pakistan contro l’India pro-sovietica, fanno di questo Paese la base della resistenza afghana contro il regime di Kabul e contro la forza d’intervento sovietica. Miliardi e miliardi di dollari entrano nel Paese per finanziare i mujahiddin, i guerrieri santi, e le scuole coraniche in cui vengono addestrati i combattenti della guerra santa contro i comunisti. Karachi è il porto d’ingresso di tutto il materiale bellico che gli Stati Uniti offrono alla resistenza.
Il fatto che parte di queste armi si perdono per strada in territorio pakistano non preoccupa eccessivamente Washington, come non preoccupa il fatto che nei contenitori che tornano vuoti dalla frontiera vengono nascosti ingenti quantitativi di eroina che, passando per Karachi, vanno in tutto il mondo.
Per anni la priorità americana è stata quella di sconfiggere l’Unione Sovietica in Afghanistan e accelerare il processo di disintegrazione dell’URSS. Il risultato è stato un grande successo.
Il prezzo di quella strategia però viene ora pagato da Karachi: circa 50.000 fucili mitragliatori sono oggi in mani private nella città e la mafia della droga è diventata un vitale centro di potere in grado di controllare, attraverso i suoi uomini in alte posizioni politiche, le attività dei vari partiti, compreso l’Mqm.
La vittoria americana in Afghanistan ha anche lasciato moltissimi combattenti della guerra santa islamica disoccupati ed è fra questi che i vari gruppi e i vari servizi segreti reclutano la loro manovalanza e i loro agenti provocatori.

Crediti
 Tiziano Terzani
 Pakistan: il paese dei puri
  marzo, 1995
 SchieleArt •   • 




Quotes per Tiziano Terzani

Mi piaceva pensare che i problemi dell’umanità potessero essere risolti un giorno da una congiura di poeti: un piccolo gruppo che si prepara a prendere le sorti del mondo perché solo dei poeti ormai, solo della gente che lascia il cuore volare, che lascia libera la propria fantasia senza la pesantezza del quotidiano, è capace di pensare diversamente. Ed è questo di cui avremmo bisogno oggi: pensare diversamente.

Quando vivi non lo vedi il filo, eppure c'è. Perché tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che fai sono determinate, si crede, dal libero arbitrio, ma anche questa è una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che è innanzitutto il tuo istinto, e poi da qualcosa che gli indiani chiamano il karma accumulato fino ad allora... La verità è una terra senza sentieri.  La fine è il mio inizio

Voler togliere il dubbio dalle nostre teste è come volere togliere l'aria ai nostri polmoni. Io non pretendo affatto d'aver risposte chiare e precise ai problemi del mondo (per questo non faccio il politico), ma penso sia utile mi si lasci dubitare delle risposte altrui e mi si lasci porre oneste domande. In questi tempi di guerra non deve essere un crimine parlare di pace.  Lettere contro la guerra

L'inizio è la mia fine e la fine è il mio inizio. Perché sono sempre più convinto che è un'illusione tipicamente occidentale che il tempo è diritto e che si va avanti, che c'è progresso. Non c'è. Il tempo non è direzionale, non va avanti, sempre avanti. Si ripete, gira intorno a sé. Il tempo è circolare.

Dopo tante ingiustizie, guerre, massacri, mi ha preso la depressione sono andato da uno psichiatra mi ha prescritto il Prozac ho detto no questo non lo prendo e ho scritto un libro e mi è passata la depressione.