Preoccupazione per la sventura
Ciò che rende infelice la prima metà della vita, che presenta tanti vantaggi sulla seconda, è l’andare alla caccia della felicità in base al fermo presupposto che essa debba potersi incontrare nella vita: ne scaturiscono speranze continuamente frustrate e insoddisfazione. Ci aleggiano dinanzi le immagini ingannevoli di una felicità sognata, indeterminata, tra figure scelte a capriccio, di cui cerchiamo inutilmente l’archetipo. Nella seconda metà della vita al posto dell’aspirazione alla felicità sempre insoddisfatta subentra la preoccupazione per la sventura, ma trovarvi rimedio è oggettivamente possibile: infatti a questo punto siamo finalmente guariti dal presupposto or ora ricordato e cerchiamo solo la quiete e la maggiore assenza di dolori possibile. Ne può derivare uno stato notevolmente più felice del primo, giacché esso desidera qualcosa di raggiungibile e prevale sulle privazioni che caratterizzano la seconda metà della vita.

Crediti
 Arthur Schopenhauer
 Scritti postumi
 SchieleArt •   • 



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