Ragazza in piedi con sottoveste biancaLa fedeltà è l’altro nome del possesso, l’umore dove fermenta la tossina della gelosia, che inquina i sentimenti e struttura i rapporti di potere più dolorosi e squilibrati. Nel momento stesso in cui la pronuncio, la parola diventa falsa e riesco a definirla solo per negazione: so quello che fedeltà non è.
Da ragazzina quando compravo Cioè rispondevamo ai test con domande come: Sei un tipo fedele?. Io non sapevo mai cosa dire. Capivo che dire di no avrebbe fatto di me una brutta persona, ma a dire sì proprio non riuscivo.
Se significava consacrare la propria libertà alle insicurezze di qualcun altro, allora no, non sono fedele.
Se significa stare con qualcuno che mi considera un bene proprietario di cui si può rivendicare l’esclusiva, non sono fedele.
Se significa che qualcuno può pretendere di avere controllo sui miei comportamenti, sui miei pensieri, sul mio corpo o sulle mie scelte, non sono fedele.
La struttura dei rapporti queer rigetta la fedeltà e richiede affidabilità. Con chi vai a letto o di chi t’innamori sono dati ininfluenti: la romanticizzazione e la sessualizzazione dei rapporti sono le armi con cui il binarismo patriarcale controlla la vita delle persone, specie di quelle che chiama donne.
Quando il gioco della vita si fa duro, vince soltanto chi resta e fa quello che serve. Chi mi vuol bene sa che ci sono e ci sarò, ma la mia responsabilità è direttamente proporzionale alla libertà con cui posso agirla. Si può voler davvero appartenere a un’altrə in modo esclusivo, sotto minaccia di legge o dello stigma sociale dell’infedele?
La violazione della fedeltà è l’alibi delle violenze domestiche e dei femminicidi. È in nome della fedeltà che si può dare a una donna della puttana, giudicarne il comportamento e persino ottenere le attenuanti in tribunale se la si ammazza.
Se devono imporci di promettere fedeltà, è perché non ci appartiene: tutte vogliamo essere libere, perché solo dentro alla più completa libertà è possibile esercitare la più stabile delle responsabilità.
Non avrò bisogno di fuggire, se non cercherai continuamente di ficcarmi dentro una gabbia.

Crediti
 Michela Murgia
 Dare la vita
 SchieleArt •  Stehendes maedchen mit weissem unterrock • 




Quotes per Michela Murgia

E se a cambiare fossero le storie che ci insegnano da bambini? Se anziché farli addormentare sognandosi soli contro il mondo e l'uno contro l'altro dessimo loro avventure dove diventare potenti insieme?

io ti amavo, tu invece amavi l'idea di avermi, ma se adesso ti svegliassi per dirtelo tu mi chiederesti qual è la differenza e io non saprei spiegartela. Può darsi che gli uomini e le donne siano destinati a non incontrarsi mai nello stesso punto della consapevolezza, Paride, ma in fondo la differenza tra me e te è solo che io la differenza la vedo.  Le nuove Eroidi

Io non ho figli, ma ho un'eredità da lasciare: quello che so fare, quello che ho visto, quello che ho imparato a chi andrà? A nessuno? No. Andrà ai figli degli altri, se c'è qualcuno che vorrà imparare.

Ricomincia la scuola, unica culla di rivoluzione. Auguri ragazzi! Imparate il passato per difendere il futuro, progettate il presente che è già il vostro tempo, discutete tutto ciò che si può cambiare e proteggete quello che è stato cambiato per voi. Non dimenticate di imparare il congiuntivo, perché la rivoluzione non ha bisogno solo di tempo, ma anche di gente che lo sappia riconoscere.

Ho coltivato una speciale diffidenza per chi si compiace di dire sempre quello che pensa. Temo con ogni fibra quel tipo di persona che è pronta a scambiare per pensiero il moto casuale di tutto quello che gli passa per la testa e chiama sincerità l'incapacità di controllarlo.