I giovani sostenitori di Nietzsche furono abbastanza irritati, quando Eduard von Hartmann, rompendo un silenzio precario, accusò Nietzsche di aver plagiato su un punto essenziale. La nuova morale, tanto ammirata, di Nietzsche, scrisse in un articolo che fece molto scalpore, non apporta in fin dei conti assolutamente nulla di nuovo, è stata presentata sin dal 1845 … da Max Stirner … in modo magistrale e con una nitidezza ed un franchezza che non lasciano nulla a desiderare. Eduard von Hartmann: Nietzsches neue Moral. In: Preussische Jahrbücher, 67. Jg., Heft 5, Mai 1891, pp. 501-521; Versione aumentata, con un’accusa di plagio più formale, in: Ethische Studien. Leipzig: Haacke 1898, pp. 34-69
Il colpo di timballo di Hartmann (un avversario di Nietzsche) fu il preludio di un’ampia discussione della questione Nietzsche e Stirner e di quel che si è chiamato la rinascita stirneriana. Dopo quasi un mezzo secolo trascorso nell’underground letterario, «L'Unico
» apparve, all’inizio del 1893, grazie agli energici sforzi di Paul Lauterbach (un ammiratore di Nietzsche, vedere sotto) nella Universal Bibliothek della Reclam, cosa che gli assicurò immediatamente un’ampia diffusione.
Le riserve mentali che ispiravano Hartmann e Lauterbach sono del tutto istruttive per la comprensione della questione Nietzsche e Stirner, perché se entrambi si sono effettivamente impegnati nel far conoscere «L'Unico
», essi non erano in alcun modo dei sostenitori di Stirner. Non potremo tuttavia esporre qui questi motivi e queste attività che in modo sommario.
Contrariamente a Nietzsche, Hartmann conobbe negli anni tra il 1870 e il 1880, un grande successo come filosofo e come scrittore. La sua prima opera, «Die Philosophie des Unbewussten
», (La filosofia dell’inconscio) apparve nel 1869 e divenne immediatamente un best seller che doveva conoscere dodici edizioni. Tre soltanto delle 700 pagine del libro sono consacrate a Stirner, notevolmente poco se si pensa che quest’opera è in fin dei conti — come il suo autore lo lascia intendere incidentalmente — il risultato dei suoi tentativo per superarlo (vedere qui sotto).
La reazione di Nietzsche prova non soltanto la finezza del suo senso psicologico e la sicurezza del suo colpo d’occhio per discernere l’essenziale, ma ci informa anche molto chiaramente sul suo comportamento in un confronto con Stirner. Non gli era certamente sfuggito, allorché, nel 1874 — il libro di Hartmann era già alla sua 5a edizione –, egli attaccò, nella seconda serie delle sue «Unzeitgemässe Betrachtungen
», (Considerazioni inattuali), il piccolo filosofo alla moda in una polemica di una ironia pungente. Egli si interessa precisamente al capitolo di cui fanno parte le tre pagine su Stirner. Quel che più colpisce, è che non dice una parola su quest’ultimo, ma legge, cita, polemizza e argomenta con virtuosismo intorno a lui. Hartmann, che aveva condiviso egli stesso pochi anni prima il punto di vista di Stirner per superarlo in seguito non senza qualche sforzo, non avrà sicuramente mancato di notarlo subito e di fiutare in Nietzsche gli stessi sforzi suoi. Questa solidarietà intima dei due uomini — così come la mancanza di successo di Nietzsche presso il pubblico — avranno allora trattenuto Hartmann dal rispondere a questo attacco. È soltanto quindici anni più tardi che, sentendosi minacciato per la improvvisa gloria di Nietzsche, si impadronirà dell’arma della contro critica. Wolfert von Rahden: Eduard von Hartmann “und” Nietzsche. Zur Strategie der verzögerten Konterkritik Hartmanns an Nietzsche. In: Nietzsche-Studien, 13 (1984), pp. 481-502. Rahden è il solo autore, nei trenta anni di esistenza dei «Nietzsche-Studien
», ad affrontare brevemente la questione “Nietzsche e Stirner” — in una lunga nota a piè di pagina, p. 492.
Paul Lauterbach (1860-1895) è senz’altro colui che, a fianco di Hartmann e del biografo di Stirner, Mackay, ha fatto progredire maggiormente la rinascita stirneriana. Egli divenne, attraverso la mediazione del suo amico Heinrich Köselitz (che fu per molti anni, con il nome di Peter Gast, una specie di segretario di Nietzsche) uno dei primi nietzschiani entusiasti. Assicurava il suo energico impegno per assicurare una vasta diffusione a «L'Unico
», pubblicandolo nelle edizioni Reclam, come la prima tappa di una campagna strategica pianificata in favore di Nietzsche. Mentre Hartmann aveva utilizzato Stirner per screditare Nietzsche e per presentarsi egli stesso come colui che aveva superarto il pericoloso Stirner: Lauterbach voleva presentare Nietzsche come il vero trionfatore, il “grande successore di Stirner, colui che aveva sviluppato e trasformato il suo pensiero in modo creativo”. Voleva mostrare il grande pericolo intellettuale che rappresentava «L'Unico
» per lui stesso, allo scopo di raccomandare Nietzsche al pubblico come colui che era capace di esorcizzare Stirner: La mia prefazione (a «L'Unico
»), scriveva a Köselitz, ha per solo scopo di proteggere gli innocenti dalla sua influenza, di ingannare e di paralizzare i malevoli con l’aiuto di Nietzsche”. Su Lauterbach cfr. Bernd A. Laska: Ein heimlicher Hit. 150 Jahre Stirners “Einziger”. Eine kurze Editionsgeschichte. Nürnberg: LSR-Verlag 1994 (S. 18-28). La prefazione de Lauterbach a tutte le edizioni Reclam di «L'Unico
», dal 1893 al 1924. Apparirà senz’altro strano che sia proprio un avversario di Stirner ad essere stato la forza motrice concreta alla sua riscoperta. Tuttavia, quel che è stata chiamata la seconda rinascita di Stirner a partire della metà del 1960 — dopo che Stirner era di nuovo caduto in oblio per quasi mezzo secolo — subì la stessa oscillazione secondo lo stesso modello. Colui che vi svolge il ruolo di trionfatore sul “pericoloso” Stirner non fu questa volta Nietzsche, ma Karl Marx (vedere Laska, op. cit.).
È dunque principalmente in seguito di queste attività opposte di Hartmann e di Lauterbach che si sviluppò, in gran parte nelle riviste culturali e in articoli della stampa, una viva discussione intorno alla questione Nietzsche e Stirner. Le comparazioni tra gli scritti dei due pensatori rilevarono spesso delle concordanze e delle somiglianze, ma spesso anche dei disaccordi gravi e inconciliabili. Più di uno fu sbalordito che non apparisse in nessuna parte in Nietzsche il nome di Stirner; altri capirono che Nietzsche non voleva compromettersi inutilmente mostrando che conosceva Stirner – non era forse, come pensavano il più come il professore di filosofia di Basilea Friedrich Heman, un pensatore molto più fine, distinto e spirituale, dalle concezioni più vaste i cui scopi e fini ultimi si elevavano molto al di sopra dei pensieri di Stirner che non abbandonavano il limo fangoso della vita? Friedrich Heman: Der Philosoph des Anarchismus und Nihilismus. In: Der Türmer, 9. Jg., Band I, Okt. 1906, S. 67-74
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