Chi ha atteggiamento intuitivo, in genere, non si perde nei particolari. Cerca sempre di cogliere la situazione complessiva e poi, improvvisamente, qualcosa emerge da questa totalità. L'intuizione è una percezione attraverso l'inconscio, un fiuto particolare per ciò che sta germogliando e che promette di realizzarsi nell'avvenire. Ci consente di vedere dietro l'angolo, il che in effetti è impossibile; eppure l'intuizione può riuscirci e noi possiamo farvi affidamento.
Il punto di vista moralistico del nostro tempo vuole naturalmente sapere sempre se la tal cosa sia dannosa o utile, se sia giusta o ingiusta. Una vera psicologia non può darsi pensiero di ciò; le basta sapere come sono le cose in sé e per sé.
Molto avrebbe potuto essere diverso se io fossi stato diverso. Ma tutto è stato come doveva essere; perché tutto è avvenuto in quanto io sono come sono.
Il neofita sente il dovere di difendere fanaticamente la fede che ha abbracciato. Nel paranoico abbiamo esattamente la stessa condizione: egli si sente costretto a difendersi contro ogni critica esterna perché il suo sistema delirante è fortemente attaccato all'interno.
I cristiani spesso chiedono per quale motivo Dio non parli più loro, come si crede abbia fatto un tempo. Quando mi viene proposto questo problema, mi ricordo sempre di quel rabbino al quale era stato domandato perché, mentre Dio era apparso tanto frequentemente agli uomini di una volta, nessuno lo ha visto più al giorno d'oggi. Il rabbino aveva risposto: Oggi non c'è più nessuno che sia capace di chinarsi così in basso. L'homme et ses symboles
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