A me ripugnava questo modo di agire nella Società Teosofica, per la banalità e il dilettantismo che vi allignavano. Solo fra i teosofi inglesi trovavo una sostanza interiore, proveniente ancora dalla Blavatsky, che a quel tempo Annie Besant ed altri coltivavano in modo adeguato.
Il Cristo Gesù dovette comparire appunto in quell'epoca. Se fosse comparso nell'epoca nostra, non avrebbe potuto operare come operò allora, non avrebbe potuto presentarsi come modello all'umanità. Nell'epoca nostra avrebbe trovato organismi umani molto più profondamente immersi nella materia fisica. Ed egli stesso avrebbe dovuto discendere in un organismo fisico, entro il quale il poderoso influsso dell'animico-spirituale sulla materia non avrebbe più potuto attuarsi come a quei tempi. Il Vangelo di Luca
Giove, per esempio, è quasi interamente aeriforme, ma anch'esso è alquanto più denso dell'aria terrestre. Giove rappresenta, come oggi lo vediamo, uno stato a cui la Terra tende, uno stato cui la Terra perverrà in avvenire.
Di particolare importanza per l'educazione del discepolo è il modo in cui ascolta gli altri quando parlano. Deve abituarsi a far tacere del tutto la propria interiorità. Quando qualcuno esprime un'opinione, e un altro lo ascolta, nell'interiorità di questi sorge in generale un sentimento di approvazione o di opposizione. Molti si sentiranno subito spinti a esternare il loro consenso e soprattutto la loro opinione contraria. Il discepolo deve mettere a tacere ogni simile approvazione e opposizione. L'iniziazione
Marte, per quanto lo si può esplorare [...] si rivela consistere essenzialmente di una massa più o meno fluida, non come la nostra, ma come una gelatina o qualcosa di analogo. Marte è fluido in questo modo. Certo ha anche delle parti solide, però non tanto dense come sulla nostra terra, ma circa come le corna degli animali. L'azione delle stelle e dei pianeti sulla vita terrestre
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