Tutta l’evoluzione della scienza indica che la migliore grammatica per pensare il mondo sia quella del cambiamento, non quella della permanenza. Dell’accadere, non dell’essere. […] Pensare il mondo come un insieme di eventi, di processi, è il modo che ci permette di meglio coglierlo, comprenderlo, descriverlo. […] La differenza fra cose e eventi è che le cose permangono nel tempo. Gli eventi hanno durata limitata. Un prototipo di «
cosa
» è un sasso: possiamo chiederci dove sarà domani. Mentre un bacio è un «evento». Non ha senso chiedersi dove sia andato il bacio domani. Il mondo è fatto di reti di baci, non di sassi.
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