Ricchezza ermeneutica dello Zarathustra
Considerando la grande quantità e, spesso l’alta qualità di questi ed altri contributi alla lettura dello Zarathustra, potrebbe risultare giustificata una richiesta sui motivi di tentarne un’ulteriore interpretazione. La risposta a una tale richiesta potrebbe legittimamente consistere nell’osservare che i motivi vanno ricercati non tanto nelle presunzioni ermeneutiche di chi opera il tentativo, quanto nell’inesaurita ricchezza di suggestioni e di riflessioni che questo testo di Nietzsche offre e consente. Tale ricchezza sta per noi già tutta nel Proemio dello Zarathustra: qui infatti si trovano quelle figure-chiave, ossia quei concetti fondamentali espressi in immagini metaforiche, dalle quali irradiano i principali flussi di significati che scorrono poi lungo tutta l’opera. Nel breve ma intenso viaggio di decifrazione a cui queste figure invitano, assumiamo come guide – pur senza seguirle nelle loro conclusioni ultime – il rigore filologico di Löwith, e la tecnica della complicità indicata da Bataille come l’unico modo possibile per penetrare nell’avventura spirituale. Ossia nell’esperienza di Nietzsche. Bataille indica anche l’unica prospettiva in cui è lecita e possibile tale avventura: l’assenza di una qualche prospettiva.

Crediti
 Giangiorgio Pasqualotto
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Citazioni correlate

  • Questa fastidiosa caratteristica del barbaro era evidente anche in Nietzsche, certo per esperienza personale, ed è per questo che egli aveva un alto apprezzamento della mentalità ebraica e predicava la danza e la leggerezza e non di prendere sul serio le cose. Però non ci si accorgeva che non è il barbaro che prende le cose sul serio, ma che sono le cose a diventare serie per lui. Egli era preso dal dèmone. E chi prende le cose più seriamente di Nietzsche stesso?
     Carl Gustav Jung    L'inconscio

  • Nietzsche ha saputo cogliere, avendolo vissuto in prima persona, ciò che costituisce il mistero della vita di un filosofo.
    Il filosofo prende a prestito delle virtù ascetiche umiltà, povertà, castità — per metterle al servizio di fini del tutto particolari, inattesi, assai poco ascetici in verità.
    Egli ne fa l'espressione della propria singolarità.
     Ryszard Kapuściński    Lettera inedita di Ryszard Kapuściński a Tiziano Terzani

  • Un falsario è chi interpreta Nietzsche utilizzando le sue citazioni, perché gli farà dire tutto quello che vorrà lui, aggeggiando a suo piacimento parole e frasi autentiche. Nella miniera di questo pensatore è contenuto ogni metallo: Nietzsche ha detto tutto e il contrario di tutto. E in generale è disonesto servirsi delle citazioni di Nietzsche parlando di lui, poiché così si dà valore alle proprie parole con la suggestione che suscita l'introduzione delle sue.
     Giorgio Colli    Dopo Nietzsche

  • Non bisogna confondere il molle tepore dei compromessi con la freddezza che è propria delle vere passioni. Gli scrittori che amiamo di più, noi freddi sistematici, sono Sade e Nietzsche, che in effetti parlavano male dell'uomo. Non erano, però, anche gli scrittori più appassionati?
     Michel Foucault    Intervista con Madeleine Chapsal

  • Paradossalmente, l'ultimo esponente della metafisica è stato colui che più di tutti ne ha tentato il superamento, cioè Nietzsche, il quale, pur mostrando l'illusorietà e il nichilismo di fondo celato dietro ai valori della tradizione filosofica occidentale, ne è rimasto imprigionato opponendovi la volontà di potenza, che di quelli rappresenta la radice per via del suo carattere oggettivante e quindi nichilistico: «La metafisica di Platone non è meno nichilistica di quella di Nietzsche. In quella l'essenza del nichilismo resta solo celata, in questa giunge interamente alla comparsa».
     Martin Heidegger    Nietzsche

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