Il nostro mondo è, per così dire, dissociato allo stesso modo dei nevrotici, e la cortina di ferro ne rappresenta la simbolica linea di spartizione. L’uomo occidentale, rendendosi conto dell’aggressivo desiderio di potenza dell’Est, si vede obbligato a prendere straordinarie misure di difesa. Contemporaneamente però egli si illude a proposito della propria virtù e delle sue buone intenzioni. Ciò che egli non vede è che questi sono i suoi stessi vizi, da lui dissimulati sul piano internazionale sotto la maschera delle buone maniere che il mondo comunista gli rimbalza senza vergogna e metodicamente, in modo aperto. Quanto l’Ovest ha tollerato in segreto, con un leggero senso di vergogna (cioè la menzogna diplomatica, la frode sistematica, le velate minacce), gli è oggi servito apertamente, e con prodigalità, dall’Est; e questo contraccambio provoca in noi nodi nevrotici. È la faccia contorta della propria cattiva ombra che l’uomo occidentale vede ghignare dall’altro lato della cortina di ferro.
E questo stato di cose spiega lo strano senso di impotenza di cui soffrono tanti individui nelle società occidentali. Essi hanno cominciato a capire che le difficoltà contro cui urtano, derivano da problemi morali, e che il tentativo di rispondere ad essi mediante un’accumulazione di armi nucleari o con la competizione economica, ha poco effetto perché è un’arma a doppio taglio. Molti tra noi oggi comprendono che sarebbero più efficaci i rimedi morali e intellettuali, poiché essi darebbero un’immunità psichica contro un contagio che non cessa di estendersi.
Tutto ciò che abbiamo intrapreso fino ad ora ha avuto notoriamente pochi risultati, e continuerà ad essere così fintantoché noi tenteremo di convincerci e di convincere il mondo, che sono soltanto loro (cioè i nostri avversari) ad avere torto. Varrebbe molto di più uno sforzo sincero per riconoscere negli altri la nostra propria ombra, e la sua azione nefasta. Se potessimo vedere questa ombra (il lato tenebroso della nostra natura), saremmo immunizzati contro ogni contagio intellettuale e morale. Nell’attuale stato di cose, ci apriamo da noi stessi la strada del contagio poiché, praticamente, facciamo le stesse cose che fanno loro. Noi però siamo afflitti dall’ulteriore svantaggio di non vedere e di non voler capire ciò che facciamo sotto il velo delle buone maniere.
Riconoscere negli altri la nostra propria ombra
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