Riparare le ingiustizie storicheNon ho una grande passione per questa cosa tutta americana, questa America prima di tutto come piace a Bruce Springsteen o a John Cougar (Mellecamp). Sono a favore dei principi americani tanto quanto loro, ma sono anche convinto che quello che conta sono le cose più eterne…il mio non è un parere negativo su di loro, perché credo che Bruce abbia fatto moltissimo per il vero rock and roll, e anche per il folk, a modo suo. E John Cougar è bravissimo. Però per me, l’America vuol dire gli Indiani. Erano qui, questa è la loro terra, e i bianchi non hanno fatto altro che invadere il loro territorio. Abbiamo devastato le loro risorse naturali di questo paese al solo scopo di far soldi, comprare case, ma dare i figli all’università e idiozie del genere. Per me, l’America sono gli Indiani e basta. Non aggiungo nient’altro. Sindacati, film, Greta Garbo, Wall Street, Tim Pan Alley o le partite dei Dodgers non significano un bel nulla. Quello che abbiamo fatto agli Indiani è vergognoso. L’America, se vuole riparare, deve cominciare da lì.

Crediti
 Alessandro Carrera
 Un racconto dell'America
  Bob Dylan in una conversazione con Mikal Gilmore di 'Rolling Stone' il 17 luglio 1986
  La voce di Bob Dylan
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