Il dipinto Ritratto di Erich Lederer realizzato da Egon Schiele nel 1912-13 rappresenta un giovane uomo in posa frontale, in un’atmosfera austera e solenne. L’opera è realizzata con tecniche miste di olio e gouache su tela, con un formato di 139 x 55 cm.
Il dipinto ha avuto una storia interessante in termini di provenienza: fu commissionato dal padre quindicenne di Erich Lederer, August, e Serena Lederer, che erano i maggiori mecenati di Gustav Klimt, il quale aiutò Schiele a ottenere la commissione. Il giovane Erich Lederer pose per Schiele a Györ, in Ungheria, nell’abitazione di famiglia, durante le vacanze natalizie del 1912. Schiele completò il dipinto a Vienna nel gennaio 1913.
Il dipinto è stato esposto in numerose mostre internazionali, tra cui a Roma presso la Pinacoteca Capitolina nel 1984 e a Parigi presso le Galeries Nationales du Grand Palais nel 2005-2006.
Secondo gli esperti d’arte, il dipinto rappresenta uno dei ritratti più iconici di Schiele, poiché combina il suo stile espressionista con una certa eleganza classica. La figura di Erich Lederer è rappresentata in modo nitido e incisivo, con una forte enfasi sui lineamenti del volto e sulle mani. Inoltre, la posa frontale e la mancanza di sfondo forniscono un senso di austerità e di imposizione, che è tipico della fase matura di Schiele.
In generale, il dipinto di Schiele rappresenta un’importante testimonianza del movimento artistico austriaco della Secessione viennese, di cui Schiele fu uno dei protagonisti. Il dipinto rappresenta anche l’influenza del pittore Gustav Klimt sulla generazione successiva di artisti viennesi, tra cui Schiele. Inoltre, il dipinto rappresenta una testimonianza della crescente attenzione di Schiele per la rappresentazione del corpo e della figura umana, tematiche che lo hanno reso uno dei più grandi esponenti dell’Espressionismo austriaco.
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