Un dio comincia a diventare falso nel momento in cui nessuno si degna di farsi ammazzare per lui.
Mi sono imposto una filosofia scettica per potere contrastare la mia natura infelice, i miei sgomenti, le mie reazioni umorali. In ogni momento ho bisogno di dominarmi, di frenare i miei impulsi, di combattere le indignazioni, alle quali non credo, anche se mi montano dal sangue o non so da dove. Lo scetticismo è un calmante, il più sicuro che abbia trovato. Vi ricorro in ogni occasione; se non lo avessi, esploderei nel senso proprio del termine.
Quando si sa che ogni problema è soltanto un falso problema, si è pericolosamente vicini alla salvezza.
Il silenzio è insostenibile, è più facile rinunciare al pane che al verbo; il moto dello spirito esige parole in massa, senza le quali, avvolto su se stesso, rimugina la sua impotenza. Disgraziatamente l'eloquio scivola nello sproloquio; anche il pensiero vi tende, sempre pronto a espandersi, a gonfiarsi, arrestarlo con l'acredine, contrarlo nell'aforisma o nella battuta, significa opporsi alla sua espansione, al suo movimento naturale, al suo slancio verso la prolissità o la dilatazione. Da qui i sistemi, da qui la filosofia, da qui la letteratura.
Avere delle opinioni è inevitabile, è normale; avere delle convinzioni lo è di meno.
Ogni volta che incontro qualcuno che ne possiede mi chiedo quale vizio del suo spirito, quale insania gliele abbia fatte acquisire.
Per quanto legittima sia questa domanda, l'abitudine che ho di farmela mi rovina il piacere della conversazione, mi fa sentire la coscienza sporca, mi rende odioso ai miei stessi occhi.
Ha convinzioni solo chi non ha approfondito niente... L'inconveniente di essere nati
Ancora nessun commento