Ciò che dobbiamo fare, leggendo Casa Desolata (Bleak House), è rilassarci e lasciare che sia la spina dorsale a prendere il sopravvento. Benché si legga con la mente, la sede del piacere artistico è tra le scapole. Quel piccolo brivido che sentiamo lì dietro è certamente la più alta forma di emozione che l’umanità abbia raggiunto sviluppando la pura arte e la pura scienza. Veneriamo dunque la spina dorsale e i suoi fremiti. Siamo fieri di essere dei vertebrati, perché siamo dei vertebrati muniti nella testa di una fiamma divina. Il cervello è solo una continuazione della spinta dorsale; lo stoppino corre in realtà per tutta la lunghezza della candela. Se non siamo capaci di godere di questo brivido, se non sappiamo godere della letteratura, rinunciamo a tutto questo e concentriamoci sui fumetti, sulla Tv, sui libri-della-settimana. Ma io penso che Dickens si rivelerà più forte.
Nel parlare di Casa desolata ci accorgeremo presto che l’intreccio romantico del romanzo è illusorio e non ha una grande importanza artistica. Nel libro c’è di meglio che il triste caso di Lady Dedlock. Ci occorrerà qualche informazione sulla procedura giudiziaria inglese, ma il resto sarà tutto un gioco.
Di primo acchito può sembrare che Casa desolata sia una satira. Vediamo. Una satira, se ha scarso valore artistico, non raggiunge il suo scopo, per quanto commendevole questo possa essere. D’altro canto, se è permeata di genio artistico, il suo scopo non ha molta importanza e scompare con i propri tempi, mentre rimane per sempre la scintillante satira come opera d’arte. E allora perché parlare di satira?
Lo studio dell’impatto sociologico o politico della letteratura dev’essere stato escogitato soprattutto per quelli che, per temperamento o educazione, sono immuni dalla vibrazione estetica della vera letteratura, per quelli che non sentono il brivido rivelatore tra le scapole. (Ripeto per l’ennesima volta che è inutile leggere un libro se non lo leggete con la schiena).
Satira come opera d’arte
Crediti
Quotes per Vladimir D. Nabokov
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