E, quando diciamo che l’uomo è responsabile di sé stesso, non intendiamo che l’uomo sia responsabile della sua stretta individualità, ma che egli è responsabile di tutti gli uomini. […]
Così la nostra responsabilità è molto più grande di quello che potremmo supporre, poiché essa coinvolge l’umanità intera. Se io sono operaio e scelgo di far parte di un sindacato cristiano piuttosto che essere comunista; se, con questa mia scelta, voglio mostrare che la rassegnazione è, in fondo, la soluzione che conviene all’uomo, che il regno dell’uomo non è su questa terra, io non metto in causa solo il mio caso personale: io voglio essere rassegnato per tutti e, di conseguenza, il mio atto ha coinvolto l’intera umanità.
Scegliendomi, io scelgo l’uomo.
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