Oggi voglio condividere con voi un altro tesoro della corrispondenza tra Egon Schiele e Franz Hauer: una busta indirizzata a Hauer, destinatario di una lettera inviata da Schiele a Vienna il 15 settembre 1913. La busta è realizzata con inchiostro nero su carta e ha dimensioni di 9,2×13,7 cm.
Questa busta ci trasporta indietro nel tempo, immergendoci nel mondo di Schiele e Hauer, artisti legati da una profonda amicizia e da una passione condivisa per l’arte. È un oggetto tangibile che ha attraversato le mani di entrambi, contenendo pensieri, emozioni e parole che li legavano l’uno all’altro.
Immagino Schiele mentre scrive con cura l’indirizzo di Hauer sulla busta. L’uso dell’inchiostro nero sulla carta crea un contrasto deciso, conferendo un aspetto formale e solenne. La scelta di utilizzare inchiostro nero potrebbe anche indicare l’importanza che Schiele attribuiva a questa comunicazione con il suo caro amico.
La busta in sé ci racconta anche della pratica comune di piegare le lettere per adattarle alle dimensioni delle buste. Questo dettaglio ci offre un’immagine viva di come le comunicazioni cartacee fossero gestite e trasportate nel passato, quando il digitale non esisteva ancora e la scrittura a mano era il principale mezzo di comunicazione a distanza.
La conservazione di questa busta insieme alla lettera sottolinea ancora una volta l’importanza che entrambi gli artisti attribuivano a questa corrispondenza. Era un modo per condividere pensieri, progetti artistici e sostenersi a vicenda nelle loro carriere. Questo piccolo oggetto diventa un testimone silenzioso di una connessione speciale e di una profonda comprensione reciproca tra due anime affini.
Osservando questa busta, mi chiedo quali parole e pensieri vi abbiano viaggiato al suo interno. Cosa avrà scritto Schiele nella sua lettera a Hauer? Che tipo di risposta avrà ricevuto? Sono domande alle quali non possiamo rispondere direttamente, ma che ci invitano a riflettere sull’importanza delle nostre corrispondenze personali e sulle emozioni che possono suscitare.
La busta diventa un simbolo di comunicazione autentica e di connessione umana. Ci ricorda che, anche in un’epoca dominata dalla tecnologia digitale, le parole scritte a mano hanno un valore speciale e possono creare un legame unico tra le persone.
Attraverso questa busta, ci avviciniamo a Egon Schiele e Franz Hauer come individui reali, con i loro desideri, le loro speranze e le loro emozioni. Ci permette di apprezzare l’arte non solo come forma espressiva, ma anche come strumento per creare connessioni durature e intime tra le persone.
L’amore per le lettere di Simon Garfield
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Storia della posta di Jean-Claude Baudoux
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