Scrivere dopo grandi autoriNon avere capomastri. Puoi ammirare un’altra scrittura, a me è successo con l’argentino Jorge Luis Borges che ha fatto schizzare scintille di senso dall’attrito di un nome con un aggettivo. Ma poi devi scrollartelo di dosso per proseguire a scrivere. Se leggi un libro, fallo da lettore, non da collega dell’autore. Altrimenti può succederti quello che riferisce Robert Walser dopo la sua lettura di Charles Dickens: la disperazione di mettersi a scrivere dopo di lui. Si dispera perché ha letto Dickens da scrittore, sapendo di non poter mai scrivere quelle pagine come ha fatto lui. Ma è logico, Dickens sta nel campo della sua storia in cui eccelle e se ci entri devi essere in visita, da lettore e non da chi si compara all’autore. Leggi un camion di libri, come ha fatto e fa l’amico scrittore di Erto, Mauro Corona, montanaro e autodidatta della narrativa, leggili da lettore, senza pensiero di paragone tra quello che stai sfogliando e le tue pagine.

Crediti
 Erri De Luca
 Tentativi di scoraggiamento
 SchieleArt •   • 




Quotes per Erri De Luca

C'era una generosità civile nella scuola pubblica gratuita, che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L'istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.  Il giorno prima della felicità

A scuola c'erano i poveri e gli altri. Quelli della povertà come me ricevevano alle undici un pane con una marmellata di cotogne, portato dal bidello. Con lui entrava un profumo di forno che squagliava la bocca. Agli altri niente, avevano una merenda portata da casa. Un'altra differenza era che quelli della povertà in primavera avevano la testa rasata per i pidocchi, gli altri conservavano i capelli...'  Il giorno prima della felicità

Chi legge ha un vantaggio quasi sleale rispetto a chi non legge. Ci sono solo due momenti in cui un prigioniero non è in prigione: quando dorme e quando legge.

Si cresce tacendo, chiudendo gli occhi ogni tanto, si cresce sentendo d'improvviso molta distanza da tutte le persone.

Napoli è una città che brulica di vita e di storia, ha avuto un passato grandioso e ha energie non solo per partecipare a un futuro, ma anche per precederlo.


Riferimenti