Non avere capomastri. Puoi ammirare un’altra scrittura, a me è successo con l’argentino Jorge Luis Borges che ha fatto schizzare scintille di senso dall’attrito di un nome con un aggettivo. Ma poi devi scrollartelo di dosso per proseguire a scrivere. Se leggi un libro, fallo da lettore, non da collega dell’autore. Altrimenti può succederti quello che riferisce Robert Walser dopo la sua lettura di Charles Dickens: la disperazione di mettersi a scrivere dopo di lui. Si dispera perché ha letto Dickens da scrittore, sapendo di non poter mai scrivere quelle pagine come ha fatto lui. Ma è logico, Dickens sta nel campo della sua storia in cui eccelle e se ci entri devi essere in visita, da lettore e non da chi si compara all’autore. Leggi un camion di libri, come ha fatto e fa l’amico scrittore di Erto, Mauro Corona, montanaro e autodidatta della narrativa, leggili da lettore, senza pensiero di paragone tra quello che stai sfogliando e le tue pagine.
Lettere a un giovane scrittore di Colum McCann
Un libro che offre consigli e riflessioni sulla scrittura e la lettura, incoraggiando un approccio personale all’arte della scrittura.
La vita scritta di Annie Dillard
Una meditazione sulle esperienze di scrittura, che esplora il rapporto tra lettura e scrittura senza la pressione del confronto.
On Writing: Ricordati di vivere di Stephen King
Un libro che combina memorie personali e consigli pratici, esortando i lettori e scrittori a trovare la propria voce.
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