Sensibilità - fa soffrire ma permette di percepire la vera bellezza

La sofferenza è legata alla sensibilità. Quanto più un essere diventa sensibile, tanto più soffre, ma è preferibile soffrire ed essere sensibili piuttosto che non soffrire ed essere come una pietra. Occorre essere sensibili, ma senza cadere in una sensibilità morbosa, nel sentimentalismo. Molti non hanno alcuna luce su tale questione, hanno paura a mostrarsi sensibili e diventano come pietre. No, è preferibile passare attraverso le sofferenze e aumentare il grado della propria sensibilità, perché è il grado di sensibilità che determina la grandezza e l’elevatezza dell’essere umano. Secondo gli Iniziati, essere sensibili significa essere capaci di percepire sempre più la bellezza, lo splendore e la ricchezza del Cielo, capaci di meglio captare le meraviglie del mondo divino e di non sentire più tanto la cattiveria e la stupidità di certe creature. I grandi Maestri, e al di sopra di loro gli Angeli e gli Arcangeli, non soffrono più per la bruttezza, non la vedono nemmeno più; vedono solo la bellezza e sono continuamente nella gioia.

Crediti
 Omraam Mikhaël Aïvanhov
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Quotes per Omraam Mikhaël Aïvanhov

Nessuno dei vostri gesti è irrilevante: attraverso ciascuna delle vostre attività essi rivelano il vostro carattere, la vostra intelligenza, il vostro senso estetico e la vostra educazione...
Niente giustifica chi lavora in modo negligente e senza coscienza.
Qualunque sia l'attività, fisica o mentale, prima di tutto si deve cercare il giusto modo di agire.
È quel che si dice avere un buon metodo di lavoro.
Allora osservatevi e, qualunque sia il vostro compito, riflettete al modo in cui lo preparerete e lo porterete a termine.

Fino a quando la gente penserà che il proprio punto di vista è il più valido e si pronuncerà su ogni cosa in maniera definitiva non farà che commettere errori, poiché questo atteggiamento è l'opposto del modo intelligente di affrontare le cose. La vera intelligenza è l'umiltà.

Ebbene, sappiate che al Cielo poco interessa sapere ciò che siamo, ma considera unicamente quel che cerchiamo di realizzare con ciò che abbiamo e con ciò che ci manca. La sola cosa importante per il Cielo è il lavoro che facciamo su noi stessi per mettere i nostri difetti, così come le nostre qualità, al servizio di un alto ideale.