La sofferenza è legata alla sensibilità. Quanto più un essere diventa sensibile, tanto più soffre, ma è preferibile soffrire ed essere sensibili piuttosto che non soffrire ed essere come una pietra. Occorre essere sensibili, ma senza cadere in una sensibilità morbosa, nel sentimentalismo. Molti non hanno alcuna luce su tale questione, hanno paura a mostrarsi sensibili e diventano come pietre. No, è preferibile passare attraverso le sofferenze e aumentare il grado della propria sensibilità, perché è il grado di sensibilità che determina la grandezza e l’elevatezza dell’essere umano. Secondo gli Iniziati, essere sensibili significa essere capaci di percepire sempre più la bellezza, lo splendore e la ricchezza del Cielo, capaci di meglio captare le meraviglie del mondo divino e di non sentire più tanto la cattiveria e la stupidità di certe creature. I grandi Maestri, e al di sopra di loro gli Angeli e gli Arcangeli, non soffrono più per la bruttezza, non la vedono nemmeno più; vedono solo la bellezza e sono continuamente nella gioia.
Sensibilità – fa soffrire ma permette di percepire la vera bellezza
Crediti
Quotes per Omraam Mikhaël Aïvanhov
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