Senza attaccamenti: la libertà di chi non possiedeNon ho il senso del possesso, non l’ho mai avuto. La prima volta che, ragazzo, ho avuto in mano due lire intere, sono corso a comperare un libro: Le mie prigioni… E così continuo a spendere tutto quello che ho: in libri, in stampe. Quando ho speso tutto, entro in uno stato di quiete, di appagamento. In famiglia dicevano che somiglio a un fratello di mia madre, che era stato un terribile scialacquatore. (…) Comunque, con questa domanda sul mio rapporto col denaro, lei ha toccato forse il punto fondamentale della mia libertà. Per essere liberi, è importante non essere attaccati al denaro.

Crediti
 Leonardo Sciascia
  Intervista su Grazia, 17 settembre 1978
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