Severino tra volpi e ricci di BerlinCitando un verso di Archiloco, Isaiah Berlin ha una volta provato a distinguere i pensatori in volpi e ricci, tra chi sa molte cosè, inseguendo la realtà in tutte le sue diramazioni, e chi invece sa una sola cosa, ma grande. Emanuele Severino va senza dubbio iscritto al secondo gruppo menzionato da Berlin, in quanto tutta la sua biografia intellettuale ruota attorno a un unico grande concetto, quello di eternità. Un pensiero come il suo si pone in antitesi rispetto a una certa estenuata e incancrenita tendenza dell’analisi filosofica degli ultimi sessant’anni, un ritrarsi dell’attività di pensiero che ha lasciato sempre più spazio ad una scolastica della filosofia, un ingessata manualistica digerita in un modo piuttosto che in un altro, per approdare – citando Richard M. Rorty – alla post-filosofia, a un pensiero che si è voluto fare debole. La filosofia di Emanuele Severino si inscrive, invece, nel novero di quella grande tradizione occidentale che si misura con i temi di fondo del pensiero, quel pensiero che caratterizza lo sforzo di vivere in modo consapevole l’esperienza della vita umana. Severino non è meno importante di Nietzsche o di Heidegger, è uno dei pochi pensatori contemporanei destinato a permanere nel pantheon della filosofia perché ha saputo tracciare uno sguardo in grado di racchiudere tutta la storia dentro a un unico significato, il nichilismo, ma con un’accezione tutta particolare e destinata a stravolgere il panorama filosofico del Novecento.

Riepilogo
Crediti
 Enrico Zanetti
 SchieleArt •   • 



Citazioni correlate

  • Non è raro vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo.
     Alexis de Tocqueville  

  • Era un giorno in cui non
    mi ero preparato per riceverti.
    Entrando nel mio cuore come
    un qualsiasi non invitato sconosciuto,
    imprimesti il segno dell'eternità
    agli attimi fuggenti della mia vita.
     Rabindranath Tagore  

  • Un dio nasce. Altri muoiono.
    La Verità né venne, né se ne andò: mutò l'Errore.
    Abbiamo adesso un'altra Eternità, ma il passato era sempre migliore.
    Cieca, la Scienza coltiva aride zolle.
    Folle, la Fede vive il sogno del suo culto.
    Un nuovo dio è solo un'altra parola.
    Non cercare né credere: tutto è occulto.
     Fernando Pessoa  

  • Chi lega a sé una Gioia, distrugge la vita alata;
    ma chi bacia la Gioia in volo, vive nell'alba dell'Eternità.
     William Blake  

  • Sembra che la gente rincorra sempre cose di valore effimero. Per il resto, le manca il tempo. Eppure, quando si approfondisce almeno un poco il problema, si vede chiaramente che in definitiva conta soltanto ciò che reca il segno dell'eternità.
     Mahatma Gandhi  

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