Il borghese vede in sua moglie un mero strumento di produzione. Egli sente che gli strumenti di produzione devono essere sfruttati in comune e, naturalmente, non può giungere ad altra conclusione che il lotto dell’essere comune a tutti ricadrà anche sulle donne. Non ha nemmeno il sospetto che il vero punto sia eliminare lo status delle donne come semplici strumenti di produzione. Per il resto, nulla è più ridicolo della virtuosa indignazione dei nostri borghesi per la comunità femminile che, fingono, deve essere apertamente e ufficialmente istituita dai comunisti. I comunisti non hanno bisogno di introdurre la comunità delle donne; esiste quasi da tempo immemore. I nostri borghesi, non accontentati di avere a disposizione le mogli e le figlie dei proletari, per non parlare di prostitute comuni, provano il massimo piacere nel sedurre le mogli dell’altro. Il matrimonio borghese è in realtà un sistema di mogli in comune e quindi, al massimo, ciò che potrebbe essere rimproverato ai comunisti, è che desiderano introdurre, in sostituzione di una ipocritamente occultata, una comunità apertamente legalizzata di donne. Per il resto, è evidente che l’abolizione dell’attuale sistema produttivo deve portare con sé l’abrogazione della comunità delle donne che derivano da quel sistema, cioè della prostituzione pubblica e privata.
La forza selvaggia dello sguardo femminile ⋯
Schiele dipinge donne che fissano il mondo con occhi grandi, selvagge e determinate come lupi che sfidano ogni catena
Clarissa Pinkola Estés Donne che corrono coi lupi
Psicologia, Mitologia, FemminismoIl grido dell'anima contro l'ipocrisia ⋯
L'Espressionismo fu più di uno stile: fu un grido dell'anima contro la materializzazione e l'ipocrisia della società borghese. Gli artisti espressionisti cercavano di rendere visibile l'invisibile, di dare forma alle angosce, ai desideri e alle tensioni spirituali dell'uomo contemporaneo attraverso una deformazione consapevole della realtà.
Wolf-Dieter Dube Espressionismo
Storia dell'arte, Espressionismo, ModernismoLa tenerezza di una linea nervosa ⋯
Nei ritratti delle donne a lui vicine, come la sorella Gerti, Schiele mostra una gamma emotiva che va oltre l'angoscia. Emerge una tenerezza, una comprensione della fragilità adolescenziale, catturata con quella linea nervosa che sa farsi anche carezza, svelando la profondità di un legame che nutriva la sua arte tanto quanto i suoi tormenti interiori.
Jane Kallir Egon Schiele. Donne
Storia dell'arte, Espressionismo, RitrattoL'eleganza dell'uomo morale è ontologica ⋯
L'eleganza non si impara, non si acquista e non si studia. C'è un'eleganza borghese e questa è rozza, ve n'è una aristocratica e questa è scontata e banale, poi c'è l'eleganza dell'uomo morale e questa è ontologica. Essa appartiene all'uomo, non s'insegna e non s'apprende in quanto, appunto, essa è.
Marco Ciaurro Il gesuita
Aforisma, Estetica, EticaL'erotismo come critica sociale ⋯
L'artista introduce una tensione erotica esistenziale e psicologica per diffondere un messaggio di critica sociale contro la falsità borghese. Più che una liberazione dal sé, quest'arte attesta un conflitto all'interno del soggetto individuale nei confronti delle sue discusse autorità, l'accademia e lo Stato. Su una superficie ruvida e scabra, Schiele mostra senza falsi pudori, un erotismo scevro di moralismi e senza gioia, dove protagoniste sono fanciulle dal volto infantile e dall'atteggiamento deliberatamente impudico, donne dominate da una sessualità disinibita e urlata nel silenzio della loro anima.
Anonimo
Critica d'arte, Espressionismo, Sociologia dell'arte
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