Sicurezza priva di fondamentoIl vocabolo intelligenza deriva dal latino intelligere (capire, comprendere) ed è composta dal verbo legere (leggere), preceduto dall’avverbio intus (dentro). Saper andare oltre l’apparenza, dunque, e comprendere ciò che esiste in profondità, oltre il visibile, nelle situazioni, nelle relazioni e in noi stessi. Accettando una visione antropocentrica dell’esistenza, siamo portati a credere di essere la forma di vita più intelligente in questo pianeta. Questa sicurezza è tuttavia priva di fondamento e origina dal ridurre l’intelligenza alla misurazione del quoziente intellettivo o, peggio, a limitarla a un insieme di processi cognitivi che servono a cogliere, elaborare e interpretare i fenomeni per il conseguimento di un fine specifico come, per esempio, la risoluzione di problemi. La tendenza del razionalismo e del riduzionismo meccanicistico è quella di associare l’intelligenza ai processi logici e razionali e, come riflesso, allo sviluppo tecnologico. Ma la vera intelligenza è connessa alla consapevolezza con cui utilizziamo la tecnologia piuttosto che allo sviluppo tecnologico in sé. L’intelligenza relativa alla mente viene normalmente associata e definita come l’insieme di abilità e funzioni necessarie all’adattamento e alla sopravvivenza. Ma attribuire al solo pensiero logico e razionale la comprensione dell’esperienza esistenziale, tralasciando l’importanza delle emozioni, della saggezza del corpo e della sfera spirituale, fa parte di una prospettiva limitante e limitata. È come se tentassimo di prepararci a una maratona allenando solo le gambe e trascurando il resto del corpo, l’alimentazione, lo stile di vita, l’aspetto emozionale, la volontà, la sfera mentale e infine il cuore.

Crediti
 Autori Vari
 La via della leggerezza
  Franco Berrino, Daniel Lumera
 SchieleArt •   • 




Quotes per Autori Vari

Non conosco alcuna specie di pianta, uccello o animale che non si sia estinta dopo l'arrivo dell'uomo bianco. L'uomo bianco considera la vita naturale degli animali come quella del nativo su questo continente: come un fastidio. Non c'è alcun termine nella nostra lingua con il significato di fastidio.

François De La Rochefoucauld, Bertold Brecht, Carl Gustav Jung  C'è gente che non si sarebbe mai innamorata se non avesse mai sentito parlare dell'amore.
Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce la loro esperienza di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare.
Quando analizziamo la Persona le strappiamo la maschera e scopriamo che quello che sembrava individuale, alla base appartiene al collettivo.

Ricordare il passato serve per il futuro, così non ripeterai gli stessi errori: ne inventerai di nuovi. Scrivere la storia è un modo per sbarazzarsi del passato.

Deleuze & Parnet & Guattari  Se esiste un mondo kafkiano, esso non è certo quello dello strano o dell'assurdo, ma un mondo in cui l'estrema formalizzazione giuridica degli enunciati (domande e risposte, obiezioni, patrocini, attese, deposizione di conclusioni, verdetto) coesiste con la più intensa formalizzazione macchinica, la macchinazione degli stati di cose e di corpi (macchina-nave, macchina-albergo, macchina-circo, macchina-castello, macchina-processo). Una sola ed identica funzione-K, con i suoi agenti collettivi e le sue passioni di corpi, Desiderio.

Le ricchezze di oggi non sono ricchezze umane; sono ricchezze per il capitalismo, che corrispondono all'esigenza di vendere e stupire. I prodotti che fabbrichiamo, distribuiamo e amministriamo sono l'espressione materiale della nostra alienazione.